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Il giallo non si addice alle telenovele

Sulla scia del successo ottenuto da Megan Montaner ne Il Segreto, Canale 5 manda in onda Senza identità 2, seconda stagione di una fiction spagnola che vede la popolare attrice iberica come protagonista...

Parole chiave: Senza identità 2 (1)
Il giallo non si addice alle telenovele

Sulla scia del successo ottenuto da Megan Montaner ne Il Segreto, Canale 5 manda in onda Senza identità 2, seconda stagione di una fiction spagnola che vede la popolare attrice iberica come protagonista. Una produzione girata ai giorni nostri dove al centro della narrazione vi sono le vicende di una donna che all’inizio di ogni puntata si autopresenta così: «Il 9 settembre 2013 sono nata per la seconda volta. Da oltre dieci anni la mia famiglia mi crede morta, in realtà sono stata rinchiusa in una prigione cinese con una falsa identità. Mi chiamo Mercedes Dantes e sono tornata per vendicarmi». Nella realtà questa donna si chiama Maria Fuentes Vergel ed è stata adottata o, meglio, comprata dai suoi genitori benestanti attraverso un losco commercio messo in campo dallo zio materno. Probabilmente c’è sempre lui, con la complicità della sorella, dietro il suo rapimento e la detenzione all’estero.
Con queste premesse si capisce come la trama sarà sempre all’insegna del complotto imminente e del chiaroscuro e ad animare la protagonista sarà sempre e solo il desiderio, celato ma ardente più che mai, di rivincita a tutti i costi. Tutti i personaggi si dividono, perciò, nettamente in nemici o complici di un progetto tanto scaltro. L’odio e il rancore aleggiano in ogni azione e diventano un verme interiore che muove ogni gesto e incattivisce il cuore. La grande operazione di scavo nel passato fa emergere, inoltre, situazioni sempre più inquietanti e drammatiche, difficili da gestire. La presunta amnesia di Maria/Mercedes aggiunge ulteriore suspense a questa storia già complicata.
Quando la fiction abbandona il consueto filone sentimentale e si colora a tinte forti di giallo, il risultato è sempre deludente, con il rischio di confezionare una trama surreale. Per rendere poi la veridicità della violenza e della cattiveria senza mai impugnare un’arma, servono attori davvero esperti e la notorietà della Montaner non basta certo a rendere brava lei e i suoi compagni di recitazione. Un’impresa troppo ardua quella dell’emittente spagnola Antena 3 che neanche lontanamente si può paragonare alle vicende di un altro Dantès, Edmond, meglio conosciuto come Conte di Montecristo, protagonista del romanzo di Alexandre Dumas e da cui si vorrebbe trarre ispirazione. Raccontare un improbabile psicodramma con le categorie della commedia non può che ottenere scarsi risultati artistici. Lo share, comunque, attestato attorno all’11%, segnala che il pubblico ha comunque apprezzato il racconto di una donna senza identità protagonista di un prodotto senza qualità.

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