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Graffiano poco i leoni di Giletti

Al posto delle solite repliche estive, Massimo Giletti con Una domenica da leoni continua a intrattenere i telespettatori altrimenti orfani di Domenica in. Messo da parte il dibattito populista de L’Arena, il presentatore si è rifugiato in un terreno di sicuro più semplice come decantare le lodi di un personaggio della televisione.

Parole chiave: Una domenica da leoni (1)
Graffiano poco i leoni di Giletti

Al posto delle solite repliche estive, Massimo Giletti con Una domenica da leoni continua a intrattenere i telespettatori altrimenti orfani di Domenica in. Messo da parte il dibattito populista de L’Arena, il presentatore si è rifugiato in un terreno di sicuro più semplice come decantare le lodi di un personaggio della televisione. Una forma autocelebrativa del piccolo schermo che immortala così i suoi grandi eroi raccontandone le gesta prodigiose. Sono loro i leoni che scendono idealmente in questo modesto ring mediatico. Anche attraverso il confronto con qualche ospite che sembra attaccare il personaggio illustre, in realtà non si fa altro che rafforzare l’immagine del divo di turno attraverso piccoli siparietti che si concludono sempre a tarallucci e vino. Da Raffaela Carrà a Fiorello, passando per Piero Chiambretti fino a Virginia Raffaele, ogni stagione televisiva è mostrata attraverso il suo volto più rappresentativo. Giletti, emulo dell’intramontabile Pippo Baudo, si dimostra un po’ graffiante con qualche domanda all’apparenza ardita, ma in realtà resta nel filone che lo ha reso popolare, quello del porre le domande che vorrebbe fare la gente comune al personaggio famoso. Inventa casi e problemi dove, in realtà, c’è solo una grande quantità di tempo che non si sa come trascorrere. Del tutto emblematica è stata la puntata dedicata a Simona Ventura, alla quale lei non era presente e gli intervenuti avevano un bel dire di lei, talora anche in modo arcigno, quasi fosse una commemorazione o un processo in contumacia.
Mentre fuori impazza il solleone del giorno festivo, per quelli che non si possono concedere l’ombrellone in spiaggia o il fresco della montagna, la televisione li rassicura: possono star tranquilli, essa è sempre la grande balia che rincuora i suoi fedelissimi figli. Lo share della trasmissione, in ascesa dal 15 al 18%, non indica solo la debolezza della programmazione concorrente ma interpreta anche nel migliore dei modi i gusti del pubblico. Parlare dei vip, scavare nella memoria collettiva è un’operazione consolatoria che fa dimenticare l’attualità o i problemi più gravi, fa immaginare o sospirare come se si raccontasse una favola moderna dove comunque vince sempre il bene. Il lavoro extra affidato a Giletti dai dirigenti Rai più che anticipare un nuovo format, come alcuni sostengono, sembra, invece, un ripasso generale non particolarmente curato di quello che già sa fare. Per una vera domenica da leoni televisivamente parlando ci vorrebbe altro, ma, di questi tempi chi si accontenta gode.   

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