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Un particolare gatto... da biblioteca

Alex Howard
Leggere è una faccenda da gatti
Garzanti - Milano 2017
pp. 200 – euro 16,90

Un particolare gatto... da biblioteca

È un gatto decisamente fuori dall’ordinario il protagonista di Leggere è una faccenda da gatti. E non stupisce, una volta che si fa conoscenza con l’ironico e intelligente felino “pensante” che accompagna il lettore nelle sue vicissitudini giornaliere, scoprire come il volume scritto da Alex Howard sia diventato un caso letterario che ha conquistato migliaia di lettori e altrettanti click su una pagina Facebook a lui dedicata. Non è questione di amare gli animali e, in questo caso, di avere una predilezione per i gatti. Il libro è infatti un viaggio tra gli autori della letteratura del passato che non trascura le incursioni tra gli scrittori contemporanei. Dalla quotidianità emergono spunti da approfondire le cui risposte, senza andar troppo lontano, alla fine si trovano nascoste nelle righe scritte da Nietzsche, Joyce, Orwell, Shakespeare, Hugo e Heaney, per citarne alcuni. Ad aiutare è il fiuto di Gatto della Biblioteca (chiamato dall’autore G.B.): con una zampa bianca e una nera, lunghi baffi, al tepore del salotto preferisce gli scaffali della biblioteca di Edimburgo, dove ama aggirarsi per osservare gli studenti universitari oppure accovacciarsi per fare un pisolino. È un lettore attento ed esperto, con una buona dose di saggezza: “A volte basta la pagina di un libro a farci capire che la felicità sta nelle piccole cose. Perché i libri sono compagni fidati e ci indicano la via”: pare essere il motto di questo peloso animale che non disdegna la compagnia umana. Quasi a dire che le risposte sono lì, a portata di mensola: basta avere la pazienza di andarle a scovare. Ed ecco che il celebre romanzo di Orwell, 1984, regala una nuova prospettiva sul mondo; in Shakespeare è possibile trovare soluzione ad ogni dubbio; la scrittrice Harper Lee aiuta a prendere le decisioni giuste e soprattutto a seguire i moti del cuore. Agli uomini, che considera esseri complicati ma ingenui nonché prevedibili, G.B. si rivolge con franchezza: per ricevere coccole e qualche grattino dietro l’orecchio sinistro, ma pure per dispensare validi insegnamenti di vita. Sempre però con estrema leggerezza. I brevi capitoli del romanzo – ispirato alla storia del gatto Jordan, inquilino dell’Università di Edimburgo realmente esistito – scorrono via veloci: tra osservazioni puntuali, descrizioni di stati d’animo, verità filosofiche, frasi impregnate di humor felino e appunti sugli umani. Ovviamente non mancano suggerimenti bibliografici e accenni al cibo che G.B. ama consumare (esatto, è anche un buongustaio). Tra una lettura e un’avventura.

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