La scuola siamo noi
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Con Dante Teen il mondo dei nostri ragazzi in lockdown ha trovato spazio nelle trasmissioni di Telepace

"Fino a quel giorno di marzo del 2020 la mia vita era piena di colori. C’era il verde della speranza, il rosso dell’amore, il giallo della gelosia, l’azzurro del cielo e il blu di una notte stellata. Poi, da quel giorno, è diventato tutto grigio e silenzioso. Una notte senza stelle. E senza più suoni. Silenzio attorno a me. Silenzio dentro di me”...

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Con Dante Teen il mondo dei nostri ragazzi in lockdown ha trovato spazio nelle trasmissioni di Telepace

"Fino a quel giorno di marzo del 2020 la mia vita era piena di colori. C’era il verde della speranza, il rosso dell’amore, il giallo della gelosia, l’azzurro del cielo e il blu di una notte stellata. Poi, da quel giorno, è diventato tutto grigio e silenzioso. Una notte senza stelle. E senza più suoni. Silenzio attorno a me. Silenzio dentro di me”.

Parole di un’adolescente per descrivere i lunghi mesi del lockdown, del primo e del secondo, senza alcuna differenza temporale. Riflessioni scritte su un tema, uno dei tanti, attraverso il quale si cerca di penetrare quel mondo, spesso sfuggente, dei nostri ragazzi, così duramente provati dalla pandemia e dalle sue conseguenze.

L’abbiamo vissuta anche noi, sappiamo bene di cosa stanno parlando: chiusure, mancanza di relazioni, distanziamento, mascherine, la spesa fatta di corsa, nel negozio più vicino a casa. E quei termini, che abbiamo imparato ad usare nel linguaggio quotidiano, alcuni da libri di storia altri così tristemente nuovi: coprifuoco, lockdown, smartworking, Dad, Covid...

Ma noi siamo adulti, cerchiamo di trovare strategie di sopravvivenza, rielaboriamo il lutto di una perdita, chiediamo aiuto. I nostri ragazzi da soli non ce la fanno. Hanno bisogno di noi. Fino a quel giorno di marzo frequentavano la scuola, si incontravano con gli amici, facevano tardi la sera tra le mille raccomandazioni dei genitori, si abbracciavano, praticavano sport, andavano in discoteca e allo stadio e guardavano il cielo stellato, sicuri che l’indomani tutto sarebbe stato come lo avevano lasciato la sera prima. Era una certezza scontata.

Poi, all’improvviso, cala il silenzio. Dentro e fuori. La vita di prima viene stravolta, cadono tutte le certezze: non si esce di casa, non si può più frequentare la scuola in presenza, non si vedono gli amici, gli stadi e le discoteche sono chiusi, le piazze tristemente vuote, le attività sportive sospese. Ci si organizza per seguire le lezioni a distanza: le case diventano troppo piccole, le connessioni internet a volte si interrompono, i giga dei telefonini finiscono troppo in fretta ma intanto sono connessi, possiamo vederli, ci sono. E per il tempo delle lezioni riempi un po’ quel silenzio che si portano dentro.

Il secondo lockdown, quello che divide l’Italia in zone con diversi colori, porta delle novità, soprattutto nelle scuole professionali: i ragazzi possono frequentare i laboratori in presenza. Li incroci nei corridoi, mentre raggiungono in fretta le loro postazioni al piano inferiore della scuola.

Al di là delle mascherine, che coprono il volto, cerchi i loro sguardi. Sorridono. È il sorriso della speranza. Tu continui a fare lezione in Dad, perché le materie teoriche non sono così “fortunate”. Nelle ore di italiano e di storia li incontri sullo schermo del pc. Ed è chiaro che la mancanza di relazioni se la portano tutta dentro. Non basta la poca presenza a scuola durante le materie pratiche. Bisogna coinvolgerli di più. Bisogna prenderli per mano ed esplorare sentieri nuovi. Occorre rischiare. E, soprattutto, imparare ad ascoltarli.

La nostra sfida si chiama Dante Teen. Il progetto, ideato da Telepace con la caporedattrice Francesca Martini, don Giovanni Fasoli e la dott.ssa Giuliana Guadagnini, ci viene proposto in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante. Attraverso i versi eterni della Commedia, raccontare il mondo dei giovani con i giovani. Rendere i ragazzi protagonisti della storia del nostro tempo, esplorando quei sentimenti e quelle realtà che li caratterizzano: la famiglia, l’amore in tutte le sue espressioni, l’ira, l’invidia, il pregiudizio, l’amicizia, il Sommo bene...

Ai ragazzi il progetto piace. In 21, appartenenti a due classi prime e seconde del settore Grafico, cominciano a lavorarci. Ci colleghiamo le domeniche pomeriggio, per non portare via troppo tempo alla programmazione della classe. Leggiamo alcuni canti scelti dalle tre cantiche, parafrasiamo, commentiamo, attualizziamo. Sono momenti bellissimi. Fuori c’è il sole, noi siamo chiusi in casa per il lockdown, ma non importa. Siamo insieme. Una ragazza abita a Torri del Benaco. Gira la webcam del pc verso il lago. Meraviglioso. Il sole ci si riflette. Sappiamo ancora godere delle bellezze del Creato.

Qualche nonno passa furtivo alle spalle del nipote. Si mette dietro di lui, ci ascolta. Anche questo è un segno di speranza. Il cammino si apre. E poi le registrazioni, a marzo, delle 10 puntate con Telepace. Sfidiamo il silenzio di una città deserta. I ragazzi si raccontano, con semplicità e spontaneità. Emergono le loro paure, la loro rabbia, la speranza del ritorno ad una normalità sempre desiderata. Si confrontano e si mettono in gioco.

Il resto è storia di questi giorni. Dante Teen viene messo in onda tra aprile e giugno 2021. A novembre Forma Veneto lo premia nella prima edizione “Manus Futuri 2021” La miglior formazione per il Veneto.

Oggi la pandemia non è finita. Ma i nostri ragazzi stanno ricominciando a dipingere di colori la loro vita. E, in un cielo non più buio, sono tornati a rivedere le stelle. A noi il compito di continuare ad ascoltarli, camminando al loro fianco.

* Docente Csf “Stimmatini” - Verona

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