Il Fatto di Bruno Fasani
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Olio e grana come il fumo questo dice adesso l’Onu

Bisognerà che qualcuno mi faccia sapere a cosa serve l’Onu. Non ho mai visto in vita mia che questo pachiderma della burocrazia sia riuscito a mettere ordine nelle controversie che hanno portato alle varie guerre nelle diverse parti del mondo. Dichiarazioni su dichiarazioni, senza mai incidere sulla concretezza dei fatti...

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Bisognerà che qualcuno mi faccia sapere a cosa serve l’Onu. Non ho mai visto in vita mia che questo pachiderma della burocrazia sia riuscito a mettere ordine nelle controversie che hanno portato alle varie guerre nelle diverse parti del mondo. Dichiarazioni su dichiarazioni, senza mai incidere sulla concretezza dei fatti. L’impressione è che la macchina da soldi abbia messo in piedi talmente tante greppie che a smantellarne qualcuna si rischi di causare un Biafra planetario.
Il problema è che l’Onu è di fatto in mano alle cinque potenze che hanno vinto nell’ultima guerra mondiale, ossia Cina, Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Russia, le quali hanno potere di veto. Come dire che se una di queste cinque dice no ad una risoluzione, quella risoluzione non passa. Ora ditemi voi come sia possibile che una decisione vada bene a tutte e cinque le potenze, visti i conflitti di interesse e le ostilità che esistono tra di loro. Sta di fatto che non servendo a nulla al fine della pacificazione mondiale, i nostri si buttano su altre sponde.
L’ultima partita hanno deciso di giocarla con l’Organizzazione mondiale della sanità, ossia il loro ministero della salute, lasciando l’impressione che a New York, sede dell’Onu, stia circolando il virus della trumpite. A proposito della quale circolano due versioni. L’una che lo vorrebbe partito dal presidente degli Usa, ogni giorno a parlare di dazi sulle merci importate, ma giusto per stornare l’attenzione dalla scia che lascia il nulla del suo operato. L’altra che lo vedrebbe invece derivato dall’inglese trump, ossia briscola. Insomma un passatempo da buontemponi a scarso di iniziative.
Sta di fatto che l’Oms in questi giorni ha deciso che fino al 2030 sarà lotta senza quartiere a tutti i cibi che possono causare diabete, cancro e malattie cardiovascolari. Iniziativa lodevole, se non fosse che il mirino dei trumpisti va a colpire – sapete cosa? – Parmigiano Reggiano, pizza, vino, olio di oliva, formaggi francesi, jamòn spagnolo e olive greche. La dieta mediterranea, né più né meno.
Ci saremmo aspettati che ad essere colpiti fossero i cibi delle loro parti, quelli serviti dentro i McDonald, dove ordini senza scendere dall’auto e mangi guidando, mentre ti ungi la patta dei pantaloni. Tutto ok, invece, per il cibo spazzatura. E nemmeno un dubbio, per i trumpisti del nulla, che abbia ragione la scienza quando dice che queste patologie hanno molte cause, a cominciare dal poco movimento, da fattori genetici, da abuso di alcol e cibo.
Il guaio è che se passerà la risoluzione, come passerà, saranno fatte delle tassazioni altissime sulle importazioni e sarà obbligatorio mettere sulle confezioni quello che si scrive sui pacchetti di sigarette: “Nuoce gravemente alla salute”. Non sorridete cari lettori, pensando che si tratti di una bufala. Gli esperti nostrani hanno già calcolato che ci rimetteremo almeno 13,5 miliardi all’anno. Mentre a guadagnarci sarà l’industria chimica, incaricata di sostituire tanto “veleno”. In attesa che l’Onu ci dica di cosa moriremo in futuro.

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