Il Calciastorie
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Ai Mondiali una partita da record... di cartellini

C’è un modo sicuro per fermare Cristiano Ronaldo: lanciarsi addosso a lui in un’entrata da karateka, e i tacchetti ben in vista. Lo fa Bouhlarouz ai Mondiali 2006 e funziona: il fuoriclasse finisce in infermeria, sostituito da un meno temibile Simao...

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C’è un modo sicuro per fermare Cristiano Ronaldo: lanciarsi addosso a lui in un’entrata da karateka, e i tacchetti ben in vista. Lo fa Bouhlarouz ai Mondiali 2006 e funziona: il fuoriclasse finisce in infermeria, sostituito da un meno temibile Simao. Portogallo-Olanda è la partita dei record, almeno per un campionato del mondo. Non di gol, né per lo spettacolo, a meno di non considerarlo tale con gli stessi criteri del wrestling. Se una partita con tre o quattro cartellini gialli è nella norma, con sei è “ruvida” e con otto la si può giudicare “cattiva”, a voi giudicare questa, che ne può vantare 16. Comprese 4 doppie ammonizioni, con relativo rosso a seguire. Ottavi di finale, chi vince andrà ad affrontare l’Inghilterra. Dopo 3 minuti Mark Van Bommel decide di essere il primo a finire sul taccuino dell’arbitro con una simpatica scivolata da dietro, ma è nulla rispetto all’entrata assassina di Bouhlarouz. Poi tocca a Maniche con un piccolo calcetto alle caviglie di un avversario (niente di che), mentre Costinha, in scivolata, decide di lanciarsi e abbattere un olandese volante (e volato a terra). Il numero 6 portoghese viene poi cacciato, ma stavolta non per un intervento violento: aveva semplicemente effettuato un – inutile – intervento da pallavolista a centrocampo, per bloccare un passaggio. Poi altri gialli: fallo tattico di Petit, falciata notevole di van Bronckhorst, mezza testata di Figo a un avversario (non ai livelli di quella di Zidane, ad ogni modo), manata di Bouhlarouz allo stesso Figo (e secondo giallo), scivolata a gamba alta di Deco, che butta giù un avversario come se fosse un birillo, risposta di Snejder che nella mischia spintona un avversario, proteste di van der Vaart evidentemente un po’ troppo animate, calcione di Nuno Valente ben assestato a un paio di caviglie, tanto per gradire, perdita di tempo di Deco per guadagnare secondi preziosi (prende la palla con le mani e la butta via), di nuovo van Bronckhorst che, dopo essersi fatto soffiare la palla da un portoghese, si vendica travolgendolo. In tutto questo ci siamo persi il gol, bellissimo, di Maniche. Una serpentina in mezzo a tutti gli avversari. O quasi: van Bommel era fuori dal campo. Aveva i pantaloncini strappati e doveva cambiarseli. Col senno di poi, forse sarebbe rimasto a giocare in mutande. Qualcuno potrebbe obiettare: non è regolamentare! Perché, tutte quelle entrate killer lo sono?

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