Editoriale
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Un’intelligenza da domare

Lo scorso 8 agosto è stato annunciato il tema del messaggio papale per la prossima Giornata mondiale della pace: “Intelligenze artificiali e pace”...

Parole chiave: Intelligenze artificiali (1), Gmg (11), Papa (148), Pace (28)

Lo scorso 8 agosto è stato annunciato il tema del messaggio papale per la prossima Giornata mondiale della pace: “Intelligenze artificiali e pace”. Il messaggio verterà  sui “notevoli progressi compiuti nel campo delle intelligenze artificiali – riporta la nota vaticana – che hanno un impatto sempre più profondo sull’attività umana, sulla vita personale e sociale, sulla politica e l’economia”.
Attualmente si è diffusa enormemente una delle applicazioni più interessanti dell’Ai (Artificial intelligence) che si chiama ChatGPT. Usa tecniche di apprendimento automatico permettendo una sorta di dialogo tra l’utente e la macchina del tutto assimilabile a quello con una persona e fornisce risposte a qualsiasi domanda posta attingendo da un “serbatoio” vastissimo di informazioni provenienti da svariate fonti, non ultima il web. In realtà già da una decina di anni ci sono applicazioni di questa intelligenza che vengono utilizzate in campo commerciale, finanziario, militare e, naturalmente, nella comunicazione.
È evidente che uno strumento così potente necessita “di vigilare e di operare affinché non attecchisca una logica di violenza e di discriminazione nel produrre e nell’usare tali dispositivi, a spese dei più fragili e degli esclusi: ingiustizia e disuguaglianze alimentano conflitti e antagonismi. L’urgenza di orientare la concezione e l’utilizzo delle intelligenze artificiali in modo responsabile, perché siano al servizio dell’umanità e della protezione della nostra casa comune, esige di estendere la riflessione etica all’ambito dell’educazione e del diritto”.
Di conseguenza, come viene precisato “la tutela della dignità della persona e la cura per una fraternità effettivamente aperta all’intera famiglia umana sono condizioni imprescindibili perché lo sviluppo tecnologico possa contribuire alla promozione della giustizia e della pace nel mondo”.
L’obiettivo è quello di promuovere l’“algoretica”. Infatti, come ha ricordato recentemente il presidente della Pontificia Accademia per la vita, mons. Vincenzo Paglia, queste nuove tecnologie “possono portare a uno sviluppo enorme, ma anche a una tragedia altrettanto enorme, perché rischiano di sopprimere l’umano in una sorta di dittatura della tecnica che sconvolge l’umanità stessa”.

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