Editoriale
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Meno abbiamo più diamo

Celebrata il 4 ottobre la festa di san Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. La grandezza di questo santo, che ha trasformato il mondo senza fare rivoluzioni violente, sta nella scelta della via evangelica della povertà

Parole chiave: Editoriale (380), Stefano Origano (141)

Celebrata il 4 ottobre la festa di san Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. La grandezza di questo santo, che ha trasformato il mondo senza fare rivoluzioni violente, sta nella scelta della via evangelica della povertà. Non a caso in questo tempo di cambiamento epocale è diventato un riferimento per personaggi di levatura mondiale come papa Francesco insieme a migliaia di giovani (e non) di tutto il mondo che vedono in lui un modello positivo di vita più felice per tutti, di armonia e di pace nel rispetto e nell’accoglienza delle diversità.
Forse per le elezioni amministrative in atto, non se ne è parlato molto e non abbiamo assistito, eccetto i luoghi francescani, a celebrazioni particolarmente partecipate nel nostro Paese. Ma la cosa più stridente è l’uscita, quasi in contemporanea, di una indagine giornalistica internazionale molto vasta denominata Pandora Papers che svela un sistema finanziario, finora rimasto nell’ombra, attraverso il quale alcuni dei personaggi più ricchi ed influenti del mondo hanno nascosto nei paradisi fiscali ingentissimi patrimoni, stimati (per difetto) in 32mila miliardi di dollari. Soldi nascosti e messi “al sicuro” sottraendoli come minimo alla tassazione, ma anche provenienti da attività illegali. Poi ci sono gli immobili, i gioielli e altri oggetti di lusso… Nell’elenco compaiono capi di Stato o ex capi di Governo e leader politici di tutto il mondo.
Ci troviamo di fronte a due visioni completamente opposte sul senso della vita: quella che ricerca la perfetta letizia nella via della povertà evangelica, e quella di tanti che pensano spudoratamente solo agli affari propri e delle proprie cricche. Da qui scaturiscono azioni e comportamenti coerenti e logici: basterebbe solo attenersi al Cantico delle creature per vivere tutti onestamente e non sentire la mancanza di nulla.
Possiamo ricavarne un altro insegnamento: nella sua vita il poverello di Assisi ha arricchito l’umanità più di quanto lo abbiano fatto tutti gli avari paperoni messi insieme. Se ne deduce che «quanto meno abbiamo, più diamo. Sembra assurdo, però questa è la logica dell’amore», diceva Madre Teresa di Calcutta, mentre Albert Einstein era convinto che «il valore di una persona risieda in ciò che è capace di dare e non in ciò che è capace di prendere». Niente di più vero.

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