Editoriale
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Dentro la chiesa aperta di notte...

La tradizione cristiana, attraverso i tempi liturgici, accompagna i fedeli a vivere la fede come incontro comunitario e personale con la figura di Gesù. Ma poi ci sono occasioni “fuori calendario”...

Parole chiave: Editoriale (380), Chiesa (182), Pasqua (37)

La tradizione cristiana, attraverso i tempi liturgici, accompagna i fedeli a vivere la fede come incontro comunitario e personale con la figura di Gesù. Ma poi ci sono occasioni “fuori calendario” che capitano poche volte nella vita e, se colte, possono determinare una svolta fondamentale dell’esistenza. Anche queste esperienze non cadono dall’alto, ma passano attraverso l’incontro con qualcuno – magari non l’abbiamo mai conosciuto prima – che ci offre l’occasione per incontrare quell’Altro verso il quale tutti tendiamo anche senza saperlo.
Così è avvenuto durante il Vinitaly, manifestazione che ha un richiamo molto forte nella città scaligera da tutta Italia e non solo nei padiglioni fieristici, ma anche nelle vie del centro cittadino, dove il vino la fa da assoluto protagonista. Approfittando di questa marea di gente che passeggia per il centro con un calice in mano, a qualcuno è venuta l’idea di aprire una chiesa fino a tarda notte, animando un momento di preghiera e contemplazione al suo interno, offrendo la possibilità di un dialogo con un sacerdote e, perché no, magari di accostarsi anche al sacramento della Riconciliazione. Ma non solo: questi coraggiosi si sono mescolati in mezzo alle persone proponendo loro, se lo volevano, di dedicare qualche minuto a questo incontro con Dio e accompagnandoli personalmente durante tutto il tempo.
Risultato: inaspettatamente si è riempita la chiesa, seppur piccola, e l’animazione si è prolungata fino quasi alle 2 di notte. Se è dunque vero che, come ci ricordano molti esperti, durante la pandemia tutti siamo diventati forzatamente “non praticanti” e poi purtroppo in tanti abbiamo continuato a esserlo anche dopo la fine delle restrizioni sanitarie, è pur vero che lo Spirito soffia sempre e basta aprire un po’ le ali spirituali per riprendere quota.
Qualcuna di quelle persone, come testimoniano i volontari che hanno animato l’iniziativa, una volta entrata in chiesa si è lasciata vincere dalle emozioni e ha vissuto un momento non banale di riscoperta, di liberazione, di pace. Ricorderà questa Pasqua come un rilancio di vita nuova e non solo come un Vinitaly da record di bevute.
C’è sempre di mezzo l’incontro con una persona e alla fine con Colui che è la nostra Pasqua.

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