Conversare per aprirsi alla vita
“Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori” (cfr 1Pt 3,15-16). Un tema dalle mille sfaccettature quello che viene offerto per la 59ª Giornata delle Comunicazioni sociali, che si tiene annualmente nella domenica dell’Ascensione...

“Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori” (cfr 1Pt 3,15-16). Un tema dalle mille sfaccettature quello che viene offerto per la 59ª Giornata delle Comunicazioni sociali, che si tiene annualmente nella domenica dell’Ascensione.
Tra i vari elementi di questa frase vorrei cogliere proprio il primo: “Condividete”. Con l’avvertenza che il termine non ha nulla a che fare con i social e con il riferimento a una recente riflessione di mons. Domenico Pompili con presbiteri e diaconi (Madonna della Corona, 22 maggio).
Il Vescovo ha presentato gli studi di Sherry Turkle (New York, 1948), con il suo richiamo a riprendere l’arte della conversazione. Provando a tenere insieme tecnologia, empatia ed etica, da oltre trent’anni racconta le meraviglie della cultura informatica e mette in guardia dalla minaccia che con la tecnologia siamo sempre connessi ma mai in vera comunicazione: meno conversazione e più solitudine, ovvero proprio il contrario di quello che i media promettono.
Tutto questo va a compromettere, secondo lei, non solo le relazioni, ma anche le capacità creative e produttive: al lavoro si preferisce una e-mail che facilita, ma solo nell’immediato; in politica un tweet apparentemente permette di evitare le tensioni del conflitto e rinviare il confronto con l’opinione pubblica; nelle scuole durante gli intervalli, più che di chiacchiere e panini con la mortadella condivisi, ci si alimenta di social; a tavola in famiglia o tra amici si fatica ad alzare lo sguardo dai telefoni, che vengono dati in mano pure ai bambini per una (finta) tranquillità.
L’invito che Sherry Turkle fa è quello a riappropriarci dell’incontro personale, [...] unica soluzione per recuperare il terreno perduto. Addirittura, gli studi dimostrano che concedersi qualche minuto di conversazione alla macchinetta del caffè aumenta l’impegno lavorativo e la produttività; scegliere il dialogo faccia a faccia fa crescere i profitti nel mondo degli affari; cercare la relazione con le persone rafforza la democrazia e offre futuro per il partito. Nel periodo scolastico avere forti legami reali aumenta la capacità di apprendimento oltre che di amicizia. Insomma, la conversazione è la realtà più umana e umanizzante che possiamo vivere, in ogni ambiente.
In questa Giornata pensiamo sì alla mitezza e alla speranza, ma concentriamoci soprattutto sul ritrovare la conversazione che è la vera comunicazione.
Luca Passarini
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