Condiscepoli di Agostino
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Le caratteristiche della città di Dio

Già abbiamo segnalato nella Città di Dio il capolavoro di sant’Agostino. Attraverso alcuni dei suoi più famosi aforismi cercheremo di entrare nel cuore stesso del capolavoro. A cominciare dall’individuare le specifiche caratteristiche, che la differenziano da qualsiasi altra collettività puramente umana...

Parole chiave: Mons. Giuseppe Zenti (311), Vescovo emerito di Verona (22), Aforismi (46), Sant'Agostino (175)

Già abbiamo segnalato nella Città di Dio il capolavoro di sant’Agostino. Attraverso alcuni dei suoi più famosi aforismi cercheremo di entrare nel cuore stesso del capolavoro. A cominciare dall’individuare le specifiche caratteristiche, che la differenziano da qualsiasi altra collettività puramente umana. Citiamo subito l’aforisma di Agostino che ne delinea il volto e l’anima: “La città di Dio, dove la vittoria è la verità, dove la dignità è la santità, dove la pace è la felicità, dove la vita è l’eternità” (De civ. Dei 2,29.2). Non è il solo testo che evidenzia queste caratteristiche. Sotto forme un po’ diverse le rimarca in altre occasioni. Segno di quanto fossero parte delle sue profonde convinzioni, radicate nella sua stessa esperienza. Passiamole in rassegna. Anzitutto, quale è il rapporto tra verità e vittoria nella città di Dio? “La vittoria è la verità”. Non vince la forza fisica o militare, ma la verità. Anzi, ebbe a precisare in un famoso discorso tenuto in occasione del Concilio di Cartagine del 411 nei confronti degli avversari donatisti, se è vero che alla fine a vincere è sempre la verità e non la menzogna, a sua volta la vittoria della verità è la carità! La verità infatti non è una luce fredda, ma ha sempre il calore dell’amore fraterno, che mira al bene comune. Seconda caratteristica: “la dignità è la santità”. Nella città di Dio non ha maggior dignità chi sta più in alto in autorità, ma chi testimonia una più considerevole coerenza di vita con il Vangelo, cioè chi è più santo, fosse anche una persona sconosciuta o misconosciuta. La terza caratteristica: “la pace è la felicità”. Il tema della pace era molto caro ad Agostino. Ne esprime una vibrazione singolare, come vedremo, nel libro diciannovesimo. In ogni occasione si è adoperato per la riconciliazione e la pace. Durante il citato concilio tenne un famoso discorso proprio sulla pace, che meriterebbe di essere letto e meditato. Si domanda: quale è l’obiettivo della pace? È la felicità, a cui tutti gli uomini aspirano, anche quando fomentano la guerra. Infine: “la vita è l’eternità”. Agostino non cessa mai di stabilire un ponte tra la vita nel tempo e la vita oltre il tempo. Il primo tratto è preparazione al suo compimento che si verificherà nel mondo dei risorti, come splendidamente ci spiega nell’ultimo libro della Città di Dio. Per Agostino una vita esclusivamente terrena e temporale è un controsenso: l’uomo viene al mondo per approdare nel mondo dei risorti!

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