Condiscepoli di Agostino
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La comunione con la Chiesa Apostolica intessuta di verità, carità e unità

La comunione di fede e di affetti con la Sede di Pietro da parte di Agostino rivela quanto gli stesse a cuore la comunione ecclesiale, intessuta di verità, carità e unità, di cui la Sede di Pietro è garanzia e testimone. Questo infatti era considerato da Agostino il dinamismo fecondo della comunione ecclesiale: l’ordito di verità, carità, unità...

Parole chiave: Sant'Agostino (175), mons. Giuseppe Zenti (310), Vescovo di Verona (245), Chiesa (182)

La comunione di fede e di affetti con la Sede di Pietro da parte di Agostino rivela quanto gli stesse a cuore la comunione ecclesiale, intessuta di verità, carità e unità, di cui la Sede di Pietro è garanzia e testimone. Questo infatti era considerato da Agostino il dinamismo fecondo della comunione ecclesiale: l’ordito di verità, carità, unità.
Certo, la formazione dei suoi fedeli cristiani a coniugare il trittico suddetto ha impegnato a fondo il Vescovo di Ippona che, per altro verso, aveva anche da sostenerli e incoraggiarli di fronte alle aggressioni dei pagani nei loro confronti: “Ovunque trovano un cristiano, sono soliti insultarlo, molestarlo, deriderlo, trattarlo da stupido, da idiota, da uomo senza cuore, da buono a nulla”. Tutta la sua stressante fatica richiesta dal ministero di vescovo era finalizzata alla formazione di una comunità unita nella medesima verità, vissuta in tutte le sue connotazioni. Al tema dell’unità nella verità, cimentate dalla carità fraterna, Agostino ha dedicato pagine vigorose e ha tenuto omelie al popolo dall’accento vibrante, quali difficilmente si riscontrano in altri Padri della Chiesa.
Non va dimenticato, infatti, che la scaturigine e la forza propulsiva di tutto il suo ministero di evangelizzatore della verità fu l’appassionato amore all’unità della Chiesa, di cui ha evidenziato il valore unitivo della “Cattedra Apostolica”, entro la quale egli aveva incontrato la pienezza della verità che salva. Solo nell’unità della Chiesa viene insegnata tutta la verità. Un dato è certo per Agostino: la priorità ontologico-generativa spetta alla verità, per cui “noi siamo una sola cosa in virtù dell’aver creduto”.
Di conseguenza, l’area dell’unità è circoscritta dalla verità. Ma a sua volta la verità ha nell’unità della Chiesa il suo grembo vitale e la sua cattedra di insegnamento. È suo appunto l’aforisma: “Dio ha posto la dottrina della verità nella cattedra dell’unità”.
Questo celebre aforisma ci svela il pensiero di Agostino circa il rapporto che esiste fra unità e verità. C’è una sola cattedra garante dell’unità, quella che assicura la trasmissione integrale dell’autenticità della fede cristiana. Fra i due termini si stabilisce quindi un rapporto talmente inscindibile che ci consente di assumerli in una endiadi: “unità della verità”, ove il genitivo “della verità” ha evidente valore soggettivo: la verità fa l’unità. Come a dire che il contenuto dell’unità è la verità.
Tuttavia, il solo binomio verità-unità è insufficiente ad esprimere il pensiero di Agostino sull’unità della Chiesa. Ad esso deve sempre essere aggiunto il termine “carità”, che il Vescovo di Ippona congiunge tanto con verità quanto con unità. Fondamento dell’unità è la verità; il grembo nativo dell’unità è la carità; “Chi vince non è che la verità; la vittoria poi della verità è la carità”. Per la fede, la speranza e la carità entriamo a far parte di quel regno il cui “re è la verità e legge la carità”.
Nell’esortare quindi ad aver fede, Agostino raccomandava di tenerla unita alla carità, convinto, da una parte, che senza fede non possa sussistere la carità e, dall’altra, che l’eventuale riscontro della carità in un fedele induce a ritenere già operante in lui la fede che ne costituisce il fondamento.
Il Vescovo di Ippona non ha mai eclissato uno solo di questi tre aspetti. Anche nel caso in cui faceva diretto ed esplicito riferimento ad uno solo, li pensava sempre dinamicamente interagenti in una armoniosa circolarità. Ci è possibile, pertanto, racchiudere il pensiero di Agostino nel seguente aforisma: “unità della verità nella carità”.
In questo trinomio ci è dato di scorgere la prospettiva più feconda di Agostino sulla Chiesa-comunione, nel suo essere unità in Cristo.

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