Condiscepoli di Agostino
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L’apostolo Pietro nella sua funzione di pietra in Cristo pietra

Pietro viene considerato da Agostino sempre entro il gruppo degli Apostoli, mai isolatamente. Ma proprio entro il gruppo degli Apostoli Pietro riveste una posizione di primo piano. Per una sovrabbondante grazia infatti Pietro è il primo degli Apostoli, anzi il primo nell’“Ordine” degli Apostoli, colui che tra essi detiene il primato; è il tipo e la personificazione dell’unità tra i molti; ed è la pietra della Chiesa in Cristo pietra.

Pietro viene considerato da Agostino sempre entro il gruppo degli Apostoli, mai isolatamente. Ma proprio entro il gruppo degli Apostoli Pietro riveste una posizione di primo piano. Per una sovrabbondante grazia infatti Pietro è il primo degli Apostoli, anzi il primo nell’“Ordine” degli Apostoli, colui che tra essi detiene il primato; è il tipo e la personificazione dell’unità tra i molti; ed è la pietra della Chiesa in Cristo pietra. Questi tre aspetti della figura e della missione di Pietro sono spesso intrecciati tra di loro: “L’apostolo Pietro, a motivo del suo primato tra gli Apostoli personificava la generalità della sua Chiesa. Ciò che propriamente si riferiva a lui stesso, per natura era soltanto un uomo, per grazia soltanto un cristiano, per una più abbondante grazia lui solo, proprio lui, il primo degli Apostoli. Tuttavia, non da Pietro deriva pietra, ma Pietro da pietra; come Cristo non deriva da cristiano, ma cristiano prende la sua denominazione da Cristo. Pertanto dice il Signore: «Sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa», sopra questa pietra, disse, che tu hai confessato, edificherò la mia Chiesa”. Se tale è il ruolo di Pietro fra gli Apostoli, per volontà di Cristo Pietro esercita pure una funzione singolare anche nei riguardi della Chiesa. Infatti, è stato costituito pietra della Chiesa, “quella famosa pietra”. Assai frequentemente Agostino ebbe a prendere in considerazione, direttamente o indirettamente, il passo di Mt 16,18: «Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa». Sennonché, Agostino stesso sembra prestare il fianco a chi scorge la possibilità di far naufragare sullo scoglio della sua ermeneutica l’interpretazione tradizionale. Di fatto il vescovo di Ippona ci offre ben quattro interpretazioni del testo. Se dobbiamo dare retta alla pagina delle sue Retractationes, opera della sua tarda età nella quale Agostino rivisita tutte le sue opere, due sono in particolare le sue ermeneutiche del testo di Matteo: quella che sulla scia di Ambrogio sostiene essere Pietro fondamento della Chiesa e quella, invece, da lui espressa con maggior insistenza, che riferisce l’essere pietra fondamento della Chiesa a Gesù Cristo, confessato da Pietro e, in lui, da tutta la Chiesa. Tuttavia, Agostino non manca di riferire il termine pietra anche alla fede di Pietro, e alla stessa Chiesa. Le quattro ermeneutiche – quella petrina, quella cristologica, quella ecclesiologica, e quella che ha come termine di riferimento la fede di Pietro – non sono tra loro dialettiche, bensì complementari. Agostino, infatti, afferma che Pietro divenne pietra, cioè ha acquistato nei confronti della Chiesa la stabilità significata dalla funzione di essere pietra, non in virtù propria, ma in forza di colui che è il fondamento, la pietra, Cristo. E fra i due stabilisce tale unità che, dove dichiara che Cristo è pietra, aggiunge subito che Pietro partecipa di questo essere, come il Cristiano partecipa dell’essere di Cristo. Il legame poi che unisce Pietro a Cristo è la fede che ha il compito di professare. E come Pietro è pietra, anche la Chiesa di cui Pietro è personificazione, è pietra. † Mons. Giuseppe Zenti Vescovo di Verona

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