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Dieci supereroi all’insegna del politicamente corretto

Eternals
(Stati Uniti, 2021)
Regia: Chloé Zao
Con: Angelina Jolie, Salma Hayek, Richard Madden, Gemma Chan, Kit Harington, Lia McHugh
Durata: 147 minuti
Valutazione Cnvf: consigliabile/problematico/dibattiti

Parole chiave: Eternals (1), Chloé Zao (1), Angelina Jolie (1), Salma Hayek (1), Richard Madden (1), Gemma Chan (1), Kit Harington (1), Lia McHugh (1)
Dieci supereroi all’insegna del politicamente corretto

Quando il 26 aprile fu assegnato a Chloé Zao l’Oscar come miglior regista, ci fu un grande sussulto tra i fan dell’universo Marvel: la regista, infatti, stava lavorando da qualche tempo al film previsto nelle sale per inizio novembre... e la firma autoriale non passa inosservata! Ventiseiesima pellicola della saga dei supereroi nati dalla matita di Stan Lee e dei suoi collaboratori, porta sullo schermo dieci personaggi mai conosciuti prima.

La storia racconta degli Eterni, semidivinità create dai Celestiali diverse migliaia di anni fa e dotate di diversi poteri, mandati sulla Terra a difendere gli umani dai Devianti, dei mostri arrivati dallo spazio per nutrirsi di vite umane. Dopo un prolungato periodo di pace, una nuova minaccia mette a dura prova l’esistenza del genere umano: ecco che gli Eterni devono uscire dalle loro vite normali e anonime per fronteggiare questo nuovo nemico e difendere i terrestri.

A differenza degli altri lungometraggi, questo (a prima vista) non è strettamente collegato con le altre storie: quindi, non ne è preclusa la comprensione a coloro che non avessero visto tutti gli altri racconti cinematografici. Anzi, viene presentata per la prima volta la “cosmogonia” Marvel.

Non si assiste ad un cambio di stile per quel che riguarda effetti speciali e computer grafica (che già ha raggiunto livelli eccelsi, anche grazie ai budget di cui può godere la produzione). Si diventa però spettatori di un salto di qualità notevole su altri aspetti. La scelta di dieci nuovi protagonisti presentati in un solo film: operazione molto rischiosa, ma ben riuscita. Personaggi che hanno uno spessore psicologico, un’evoluzione all’interno della storia. Anche questo aspetto è una novità: la scelta di dedicare molto tempo all’approfondimento dei caratteri sacrificando le scene adrenaliniche di scontri e battaglie (solo trenta minuti rispetto ai 147 totali) rivela una precisa scelta della regista. Un elemento che ha fatto molto discutere i fan del genere e la critica: tutti ancora in attesa di sapere se la regista sarà confermata anche per il sequel del film.

Un ultimo elemento che, forse, penalizza un po’ la pellicola: l’allineamento con il politicamente corretto rischia di far diventare l’opera un mezzo-manifesto dell’inclusività a tutti i costi attraverso i supereroi. Scelta che fa pensare e discutere, non principalmente sul piano valoriale (anche se ci sono tematiche eticamente sensibili), quanto piuttosto sul perché sia stata percepita la necessità di far approdare tutto questo all’interno del mondo Marvel.

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