Cinema
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Attorno a un Cafè la fatica dell’Albania

Bota Café (Albania, 2014)
regia: Iris Elezi, Thomas Logoreci
con: Luca Lionello, Artur Gorishti, Flonja Kodheli, Alban Ukai, Fioralba Kryemadhi
durata: 100 min.

Parole chiave: Bota Café (1)
Attorno a un Cafè la fatica dell’Albania

Come tutti gli avvenimenti epocali la caduta del muro di Berlino nel 1989 e il successivo e repentino disfacimento di tutti i regimi che appartenevano al blocco sovietico hanno portato molte novità, parecchi benefici e altrettante complicazioni.
Fino ad allora, ad esempio, solo pochi avrebbero saputo dire con cognizione di causa qualcosa di attendibile sull’Albania, Paese a noi vicino geograficamente ma che sembrava lontano anni luce. Arrivarono poi le prime navi gremite all’inverosimile e migliaia di persone che ci avrebbero a poco a poco costretto, volenti o nolenti, a considerare storia e società di un popolo che fino ad allora avevamo come minimo trascurato. Anche il cinema, con scarsi mezzi e pochissimi titoli, ci avrebbe aiutato. A far da vero e proprio mediatore culturale a mezzo cinema, ad esempio, sarebbe stato il bravissimo Edmond Budina, a qualcuno noto come l’interprete del padre naturale del piccolo Nico nella soap italiana Un posto al sole, che ha realizzato come regista due ottimi film come Lettere al vento (2001) e Balkan Bazar (2010).
È uscito in un’estate abbastanza fiacca questo Bota Cafè, della coppia, anche nella vita, Iris Elezi e Thomas Logoreci, che ci offrono un ritratto tra il grottesco e il malinconico di un microcosmo che, come nei migliori esempi del genere, racchiude in sé un mondo intero.
Siamo in un piccolo villaggio, nel quale ancora ai tempi del leader maximo Henver Hoxa erano state confinate varie famiglie di oppositori o semplici individui sgraditi al potere comunista. La monotonia dell’esistenza in questo luogo nel bel mezzo del nulla, che ruota, come dice il titolo, attorno all’unico bar della zona, sta per essere sconvolta dalla costruzione di un’autostrada che passerà lì vicinissimo. Nella quotidianità del proprietario Beni (Artur Gorishti), della nipote Juli (Flonja Kodheli) e dell’amante Nora (Fioralba Kryemadhi), che condividono prima di tutto il disgusto per un luogo così privo di memoria e prospettive, si descrive la fatica di una nazione intera che è rimasta per decenni al di fuori di ogni mondo che non fosse quello tristemente autoreferenziale di un assai improbabile paradiso in terra.
Il film, che ha fatto con merito incetta di premi in giro per l’Europa, è retto da ottimi interpreti e da una magnifica colonna sonora che ha tutto il colore e il sapore della malinconia e dell’ansia di vita della musica balcanica.

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