Spiato in tv
stampa

La tv stantia del sabato pomeriggio

In ogni pomeriggio della settimana su Rai Uno regna incontrastato l’intrattenimento. Mentre La vita in diretta accompagna il telespettatore dal lunedì al venerdì, Sabato In è, invece, il programma che va in onda alla vigilia della festa, in attesa, naturalmente del pluridecennale Domenica in.

La tv stantia del sabato pomeriggio

In ogni pomeriggio della settimana su Rai Uno regna incontrastato l’intrattenimento. Mentre La vita in diretta accompagna il telespettatore dal lunedì al venerdì, Sabato In è, invece, il programma che va in onda alla vigilia della festa, in attesa, naturalmente del pluridecennale Domenica in.
Messa da parte la cronaca nera che regna incontrastata nei giorni feriali, in quest’appuntamento accanto a temi leggeri si frappone qualche piccola rubrica di utilità sociale. Lo stile è dunque quello delle trasmissioni-contenitore del mattino che sono anch’esse strutturate in segmenti. Emblematica è la sigla iniziale in cui una famiglia composta da tre generazioni cerca posto sul divano pur di vedere il programma che di punto in bianco li catapulta nel centro di Roma, al fine di dire che la trasmissione si occupa proprio della gente comune e piace a tutte le fasce di età. Ma appena compare sui teleschermi lo studio dal quale va in onda quest’appuntamento si scopre che era tutto un sogno e nessuna particolare emozione sarà riservata a chi segue da casa. Basta vedere il volto perennemente impacciato della conduttrice Ingrid Muscitelli e ancor più sentirla parlare per capire che si è davanti a un programmino da “quattro soldi e un franco” messo in piedi tanto per occupare un’ora di palinsesto e tentare un minimo di concorrenza con il ben più patinato Verissimo di Canale 5.
Tiberio Timperi, conduttore di maggiore spessore rispetto alla sua collega, tenta di dare dignità e coerenza a questo magazine settimanale con un minimo di dibattito tra gli ospiti su qualche tema di attualità. Lui da solo, però, non può far tutto e non può dare consistenza a spazi come quello di Katia Ricciarelli che va a incontrare le cariatidi della musica leggera nostrana prima che finiscano all’ospizio. È patetico vedere i giovanotti presenti in studio battere convinti le mani per chi viene presentato come un grande artista, ma di cui loro non hanno mai sentito minimamente parlare. Che ci azzecchi poi un esperto di linguistica con il canto lirico e la surreale rubrica di gossip, dove si presentano i video di vip, curata da Gianni Ippoliti, forse neanche gli stessi autori lo sanno con precisione. Il ritmo del programma ondeggia tra lo scontato e il superficiale, come se chi segue da casa non potesse meritarsi di più. Meglio sarebbe un’onesta replica di una fiction di successo come ottimo tappabuchi per chi non ha idee nuove da proporre. Il sabato, allora, va in pausa la creatività e non resta che spegnere la tv e andare a fare la spesa per la settimana o un giretto in città.

Tutti i diritti riservati
La tv stantia del sabato pomeriggio
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.