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Illustri veronesi compositori di musica organistica

Marco Ruggeri, Alberto Viarengo (a cura di) Varianti d’autore
Percorsi compositivi organistici nel secondo Novecento italiano
Libreria Musicale Italiana
Lucca 2022
pp. 272 - Euro 28

Illustri veronesi compositori di musica organistica

I maggiori compositori d’organo del Novecento italiano, le loro musiche e segni particolari, confluiscono in un’unica, corposa antologia dal titolo Varianti d’autore, in cui tra i 13 eletti compaiono anche due noti autori veronesi, padre Terenzio Zardini e mons. Valentino Donella, punte d’orgoglio della nostra città e tradizione organistica. Nel riportare, più precisamente, gli atti di un convegno a tema, tenutosi nel 2017 al Conservatorio di Novara, la pubblicazione intende salvaguardare nonché divulgare un repertorio musicale imponente ancora poco conosciuto, di cui troviamo il più rappresentativo interprete nel maestro Giancarlo Parodi, a sua volta autore di ottanta composizioni contemporanee. Ogni ritratto d’autore è stato affidato a un musicologo, uno studioso o amico del “protagonista” di ogni capitolo. Sorta di cammeo biografico, corredato da una meticolosa analisi delle partiture – peraltro comprensibile anche da non addetti ai lavori, purché appassionati dello strumento e del repertorio – e da una catalogazione delle opere.
Donella, presentandosi di suo pugno, racconta di aver approcciato la composizione fin dai banchi della sua terza media, per non smettere mai più. Un talento che lo ha portato a una produzione vastissima, sia di musica liturgica che non. La più monumentale raccolta è Summa fidei et spei organice declarata (1980-88): sei poemi teologici musicali dedicati alle figure della Trinità, alla Vergine Maria, alle cose del mondo e all’attesa escatologica, con l’organo conduttore di una grande meditazione. Seguita da Iter organicum supra XXIV modos nove exploratos, ventiquattro pezzi di carattere speculativo-esplorativo delle nuove tecniche di composizione. Due esempi di come il rispetto e la conoscenza della tradizione possano sanamente fondersi con la parte di sé più innovativa e sperimentale. Almeno sei, poi, le Messe per domeniche comuni, scritte per lo strumento antico di Santa Maria in Organo, la cui sfida è stata creare musica moderna per uno strumento d’altri tempi. Successivamente, l’autore si dà quindi alla scrittura di concerti per organo e orchestra d’archi, prassi scarsamente diffusa, e a felici unioni tra arti come quella alla base de L’organo dei Poeti, venti brani ispirati a testi in versi, da Dante a Pessoa fino a Io tento una vita di Quasimodo e Lasciami credere che sei qui (Montale). Per dire di uno strumento davvero duttile e pregno di spunti.
Illustre organista veronese anche padre Terenzio Zardini, che ha lasciato in eredità ben duemila composizioni, 20 messe, 8 cantate, 85 madrigali, 350 mottetti e alcuni lavori orchestrali e cameristici.

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