Il Calciastorie
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Rigore è quando arbitro fischia

Rigore è quando arbitro fischia, diceva il saggio Boskov. Spiegatelo alla Spal, che contro la Fiorentina si è vista annullare un gol perché, 34 secondi prima, un proprio difensore (Felipe) aveva atterrato Federico Chiesa in area.

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Rigore è quando arbitro fischia, diceva il saggio Boskov. Spiegatelo alla Spal, che contro la Fiorentina si è vista annullare un gol perché, 34 secondi prima, un proprio difensore (Felipe) aveva atterrato Federico Chiesa in area.
L’azione era poi andata avanti, ma ci ha pensato il Var a farla tornare indietro. Rete annullata e, come se non bastasse, rigore per i Viola, poi trasformato. Dal 2-1 per la Spal al 2-1 per la Fiorentina, in un attimo.
Ma rigore è quando arbitro fischia, anche se in ritardo. In Germania ne sanno qualcosa. Lunedì 16 aprile 2018: si affrontano Mainz e Friburgo, in una delicata sfida salvezza. I padroni di casa affondano negli ultimi secondi del primo tempo, con Brosinski che, dalla destra, mette in mezzo un pallone bloccato in qualche modo dal portiere avversario.
Niente di fatto: le squadre tornano negli spogliatoi, mentre l’arbitro Winkmann riceve un messaggio negli auricolari: «Ehi, ke kafolo hai kombinaten? C’era rigoren!». A parlare – non proprio in questo modo – è il responsabile del Var, che ha visto le immagini: il tiro-cross di Brosinski è stato nettamente deviato col braccio da un difensore del Friburgo, rendendo poi semplice l’intervento del proprio portiere. L’arbitro domanda, il responsabile del Var risponde, l’arbitro risponde ancora e insomma, intanto in campo è rimasto solo lui. Che a questo punto riconosce il proprio errore e fischia il rigore. Molti giocatori sono negli spogliatoi e vengono richiamati. Come si può facilmente intuire, quelli del Friburgo non la prendono benissimo: ma come, ci fischia un rigore contro durante l’intervallo? Dal dischetto va De Blasis, che non sbaglia. Poi tutti di nuovo fuori dal terreno di gioco, per il quarto d’ora di riposo. Nel secondo tempo il Mainz arrotonda il punteggio, grazie a una papera del portiere ospite, che offre il pallone agli avversari: il regalo è gradito e la partita finisce 2-0. Ad ogni modo, il Friburgo riuscirà a non retrocedere, a fine stagione. Ma ancora oggi, giocatori e dirigenti temono di ricevere una telefonata da un arbitro qualsiasi: «Ehi, kuella partita non è falida, c’era un altro rigoren, tornate in kampo!».

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