Il Calciastorie
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Quando a causa del fango un tiro a porta vuota diventa un assist

«Io lo so che non sono solo / anche quando sono solo / e rido e piango / e mi fondo con il cielo e con il fango». Mai come per questa canzone Jovanotti è stato preso in giro, per la sua “esse” imperfetta...

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«Io lo so che non sono solo / anche quando sono solo / e rido e piango / e mi fondo con il cielo e con il fango». Mai come per questa canzone Jovanotti è stato preso in giro, per la sua “esse” imperfetta. E, lo ammetto, anch’io mi sono messo qualche volta a canticchiare: «Io lo fo che non fono folo anche quando fono folo». Eppure ci parla di Fango (è questo il titolo del brano) e di unione tra terra e cielo, in un rapporto di continuità più o meno consapevole con tante storie della Bibbia: da Adamo – l’umanità, quindi – alla guarigione del cieco nato. Benedetto fango, che ci riporta qui senza impedirci di guardare all’altrove.
Oggi, però, il fango ha una valenza dispregiativa: la macchina del fango, gettare fango su qualcuno. È un fango che frena, come ben sa Adam Salley, calciatore della squadra irlandese del Portadown.
Nella sfida contro il Queen’s University, Adam ha dribblato il portiere e ha calciato a porta vuota. Poi si è voltato verso il pubblico, con le braccia aperte in segno di esultanza. Dagli spalti, le urla si confondevano tra loro e forse anche per questo l’attaccante non è riuscito a percepire quelle di allarme, arrivate da più di qualche tifoso: la palla non stava affatto oltrepassando la linea di porta. Colpa del fango, che aveva fatto attrito, frenando il tiro. Di scene come questa, nei campi di periferia, se ne sono viste. Per fortuna di Adam, la partita non era in discussione (il Portadown ha vinto 7-1) e un compagno, ben appostato, è intervenuto per spedire il pallone in porta, e scherzando si è preso il merito del gol.
Il video in questi giorni è rimbalzato sui social network: «È davvero strano diventare famoso per una rete che non ho segnato – ha detto Sulley – anche se immagino che il mio si possa definire un assist». Involontario, ma sono dettagli.
Quante volte siamo il fango degli altri, con i nostri difetti, rendendo complicato anche ciò che, come un tiro a porta vuota, appare semplice. Quante volte, al contrario, il fango ci frena nella nostra vita. È importante non distrarsi sul più bello e magari avere accanto persone preziose, pronte a fare un gol anche per noi.

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Quando a causa del fango un tiro a porta vuota diventa un assist
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