Ex Cathedra
stampa

I migliori se ne vanno: la scomparsa di De Scalzi

Uno stillicidio che a poco a poco spazza via, chiude intere stagioni, trasforma i suoni in silenzio. La campanella suona il “finis

Uno stillicidio che a poco a poco spazza via, chiude intere stagioni, trasforma i suoni in silenzio. La campanella suona il “finis”: prima Tonino Cripezzi dei Camaleonti, poi, a breve distanza, Vittorio De Scalzi, fondatore dei New Trolls e autore di straordinarie canzoni. Sono i nostri grandi vecchi del beat, più o meno ventenni negli anni ’60 e ora tutti nel cammino verso gli ottanta, traguardo già tagliato da sir Paul McCartney con un concertone di assi. I “complessi” ci hanno portato tanti volti, tanti suoni: il successo durava per qualche gruppo solo un’estate. Poi erano all’ordine del giorno le separazioni, spesso le liti, le ricomposizioni con formazioni diverse, ma conservando il nome o una sola parte. Nessuno può dire di avere una storia complicata come i genovesi New Trolls, con la triade iniziale D’Adamo-De Scalzi-Di Palo, più gli altri tre Belleno-Belloni-Usai, che si lasciarono, si scontrarono in tribunale, si ritrovarono e si ricomposero più e più volte sotto varie sigle, fino al momento dei funerali di Vittorio che ne hanno sancito la fine irreparabile. E intano la musica continuava a passare e con essa gli anni. Della grande marea del beat, veramente pochi riuscirono a sopravvivere con la stessa formazione. I Dik Dik si esibirono in diverse formazioni e alla fine erano Petruccio Montalbetti, Giancarlo “Lallo” Sbriziolo ed Erminio “Pepe” Salvaderi, scomparso per il Covid. Due grandi solisti abbandonarono ogni idea di reunion con i rispettivi gruppi: Shel Shapiro dei Rokes e Maurizio Vandelli, leader indiscusso e carismatico dell’Equipe 84, che ambivano ad essere i Beatles italiani. Degli altri Rokes uno tornò in Inghilterra, due si fermarono in Italia e ogni tanto Mike Shepstone e Bobby Posner si incontrano alle serate remember con la stessa grinta... “È la pioggia che va e ritorna il sereno”, le utopie pacifiste degli anni ’60 costituivano la trama di questi racconti in musica, di un’atmosfera irripetibile dove tutto sembrava sbocciare e promettere un tempo e un’umanità migliori. Cominciava, anche attraverso queste canzoni divenute molto popolari, la riflessione sulla guerra e sulla pace ormai necessaria. Discorsi che alimentavano discussioni e dibattiti. Poi gli anni passarono e le guerre ritornarono anche in Europa, a due passi da Trieste. Per molti gruppi ci furono le strade dello scioglimento forzato o la necessità di trovare un altro pubblico: il mercato discografico era cambiato, erano mutate le mode, i gusti.

Giusto vent’anni fa, nel 2002, proprio nel periodo della sagra patronale di San Lorenzo a Pescantina, ebbi modo di incontrare i Camaleonti che stavano combattendo la dura battaglia della loro sopravvivenza artistica, dopo quasi quarant’anni (erano nati nel 1964 a Milano). Mi spiegò il leader Tonino Cripezzi: «Da giugno a settembre facciamo una settantina di date, poi nel periodo invernale bisogna prendere quello che c’è: qualche discoteca, qualche festa, fino alla primavera successiva. Spesso andiamo in America o in Australia per le comunità degli italiani all’estero: è veramente impossibile pensare a quanti ce ne sono. Dischi, oggi in Italia non ne vende più nessuno. Alla fine dei concerti offriamo al pubblico il nostro album con le canzoni storiche: c’è sempre la fila per gli autografi. Il nostro pubblico vuole quelle canzoni, le cose nuove la gente le conosce poco. Quando intono L’ora dell’amore sento che si accende qualcosa in chi mi ascolta, e sono sempre tanti, motivati, presenti: un coro che non ci abbandona ad ogni concerto». Fedele a questo mandato fino in fondo, Tonino ha suonato la sera prima in quello che doveva essere il concerto inaugurale della stagione post-Covid. Alla mattina gli amici l’hanno trovato nella sua stanza d’albergo e, come nella canzone di Jannacci “el’ pareva ch’el dormiva”... Aveva dato tutto “per amore della musica”.

Tutti i diritti riservati
I migliori se ne vanno: la scomparsa di De Scalzi
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento