Editoriale
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Bevi la Coca Maria che ti fa bene...

Circola la notizia, confermata da una nota ufficiale, che Coca Cola stia lavorando per mettere in commercio una nuova bevanda alla marijuana. Beh, se ne sentiva veramente la mancanza...

Parole chiave: Marijuana (1), Droga (5), Editoriale (401), Stefano Origano (141)

Circola la notizia, confermata da una nota ufficiale, che Coca Cola stia lavorando per mettere in commercio una nuova bevanda alla marijuana. Beh, se ne sentiva veramente la mancanza! Niente paura, cari lettori perché non sarà nient’altro che un prodotto mirato al benessere della persona, basato sull’impiego di una sostanza non psicotropa della cannabis, (il cannabidiolo o Cbd). Tra le sue proprietà avrebbe effetti rilassanti, antiossidanti e antinfiammatori: un vero toccasana. Il gruppo, leader mondiale delle bevande zuccherate e gassose, afferma di lavorare al progetto in sinergia con la società canadese Aurora Cannabis.
C’è un principio, nel senso di “sostanza attiva”, di cui non potremo più fare a meno, a quanto pare, per raggiungere uno stato di benessere psicofisico. C’è un principio, nel senso di “avviamento”, che porterà i fortunati fruitori a scoprire tutte le qualità terapeutiche della cannabis che la natura mette a nostra disposizione e così finalmente cadrà anche questo tabù che distingue tra droghe pesanti e droghe leggere, ma che le qualifica sempre come droghe e dunque in fin dei conti cattive, vietate, velenose…
C’è infine un terzo principio, nel senso più antico del termine e cioè “la regola, il criterio fondamentale, il caposaldo morale” che già da qualche tempo ha perso attrattiva: quello che dice per esempio che tutte le sostanze, anche i farmaci, hanno delle controindicazioni. Altrimenti detto: non tutto quello che è lecito è anche buono. Nel caso in questione: «Cosa vuoi che sia? C’è anche nella Coca Cola che viene prodotta industrialmente. Noi in fondo ce la fumiamo direttamente, è tutta roba naturale e non può fare male!».
Ora non rimane che attendere il nome della nuova bevanda, magari la chiameranno “Coca Maria” e servirà per distinguere le festicciole di compleanno degli adolescenti da quelle dei bambini della scuola materna dove le mamme scrupolose stanno ancora attente che non si esageri con le bollicine scure.
In realtà sono più di 10 anni che il commercio della Coke è in calo al pari di quello degli altri prodotti concorrenti. Se questo progetto andrà in porto, sperano di recuperare terreno con la politica salutistica già intrapresa con la linea Zero zuccheri, Zero calorie, Senza caffeina, Al limone.
La cosa è dunque seria, ed è pericoloso scherzarci sopra; non ci scherzano certamente quelli della Coca Cola che investono fior di quattrini e non dovremmo scherzarci neanche noi che ultimamente ce le beviamo tutte.Niente paura, cari lettori perché non sarà nient’altro che un prodotto mirato al benessere della persona, basato sull’impiego di una sostanza non psicotropa della cannabis, (il cannabidiolo o Cbd). Tra le sue proprietà avrebbe effetti rilassanti, antiossidanti e antinfiammatori: un vero toccasana. Il gruppo, leader mondiale delle bevande zuccherate e gassose, afferma di lavorare al progetto in sinergia con la società canadese Aurora Cannabis.
C’è un principio, nel senso di “sostanza attiva”, di cui non potremo più fare a meno, a quanto pare, per raggiungere uno stato di benessere psicofisico. C’è un principio, nel senso di “avviamento”, che porterà i fortunati fruitori a scoprire tutte le qualità terapeutiche della cannabis che la natura mette a nostra disposizione e così finalmente cadrà anche questo tabù che distingue tra droghe pesanti e droghe leggere, ma che le qualifica sempre come droghe e dunque in fin dei conti cattive, vietate, velenose…
C’è infine un terzo principio, nel senso più antico del termine e cioè “la regola, il criterio fondamentale, il caposaldo morale” che già da qualche tempo ha perso attrattiva: quello che dice per esempio che tutte le sostanze, anche i farmaci, hanno delle controindicazioni. Altrimenti detto: non tutto quello che è lecito è anche buono. Nel caso in questione: «Cosa vuoi che sia? C’è anche nella Coca Cola che viene prodotta industrialmente. Noi in fondo ce la fumiamo direttamente, è tutta roba naturale e non può fare male!».
Ora non rimane che attendere il nome della nuova bevanda, magari la chiameranno “Coca Maria” e servirà per distinguere le festicciole di compleanno degli adolescenti da quelle dei bambini della scuola materna dove le mamme scrupolose stanno ancora attente che non si esageri con le bollicine scure.
In realtà sono più di 10 anni che il commercio della Coke è in calo al pari di quello degli altri prodotti concorrenti. Se questo progetto andrà in porto, sperano di recuperare terreno con la politica salutistica già intrapresa con la linea Zero zuccheri, Zero calorie, Senza caffeina, Al limone.
La cosa è dunque seria, ed è pericoloso scherzarci sopra; non ci scherzano certamente quelli della Coca Cola che investono fior di quattrini e non dovremmo scherzarci neanche noi che ultimamente ce le beviamo tutte.

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