Condiscepoli di Agostino
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Ricordati di me nella tua misericordia! Salvami per la tua misericordia!

La sinfonia della Misericordia di Dio nei Salmi ha infinite sfumature. È il caso del Salmo 25 che per due volte fa appello alla Misericordia di Dio: “Ricordati, Signore, della tua misericordia” (Sal 25,6) e: “Ricordati di me nella tua misericordia” (Sal 25,7b). Attorno a queste due espressioni, che cerchiamo di evidenziare, viene costruito l’intero Salmo.

La sinfonia della Misericordia di Dio nei Salmi ha infinite sfumature. È il caso del Salmo 25 che per due volte fa appello alla Misericordia di Dio: “Ricordati, Signore, della tua misericordia” (Sal 25,6) e: “Ricordati di me nella tua misericordia” (Sal 25,7b). Attorno a queste due espressioni, che cerchiamo di evidenziare, viene costruito l’intero Salmo. Anzitutto il senso delle due espressioni. Vi è un appello del salmista a Dio, in uno stile estremamente familiare come è tipico dei salmisti e con immagini antropomorfiche, perché faccia riemergere dalla sua memoria la sua identità di Dio misericordioso. Una Misericordia rivolta al salmista stesso e, in lui, a tutti coloro che si ritrovano e si riconoscono nella medesima situazione esistenziale. Si sente nell’espressione come un anticipo di quanto il buon ladrone dirà a Gesù sulla croce: «Gesù, ricordati di me, quando entrerai nel tuo regno» (Lc 23, 42).
Un tale appello alla Misericordia di Dio è introdotto e seguito, quasi in forma speculare, da alcune manifestazioni di fiducia in Lui e dalla esposizione di situazioni problematiche da lui vissute.
Anzitutto il salmista entra in un clima di preghiera che consente alla sua anima di elevarsi a Dio, nel quale manifesta assoluta fiducia. Ed espone il vero motivo della supplica: essere aiutato da Dio contro i nemici che lo tradiscono e gli rendono difficile la vita, senza essere da Lui deluso. Ci permettiamo di precisare che il termine nemici, nella rilettura odierna, sta per avversità della vita, cattiverie umane, vizi capitali. Nel contempo chiede a Dio la grazia di conoscere le sue vie, di essergli fedele, di porre in Lui, fonte della salvezza, ogni speranza e di perdonare tutti i peccati della sua giovinezza. Il salmista ha preso coscienza della fragilità morale che caratterizza la stagione della giovinezza, della sua e di quella di ogni persona umana di cui si fa portavoce.
L’appello alla Misericordia di Dio fa leva non sui meriti personali, ma esclusivamente sulla bontà di Dio, sul suo nome che è disposto a perdonare il peccato anche se grande. Consapevole della gravità delle sue colpe, il salmista più volte fa appello alla pietà di Dio: “Perdona la mia colpa […]. Volgiti a me e abbi pietà […]. Perdona tutti i miei peccati” (Sal 25,11.16.18). Riconosce poi come la fedeltà ai comandi di Dio, espressi nell’immagine ancora una volta ripetuta del camminare sui sentieri della sua alleanza, conduce al benessere. Infine supplica Dio di portarlo in salvo dai nemici che lo odiano. La sua speranza è riposta tutta in Dio, al quale il salmista, allargando l’orizzonte degli interessi della sua preghiera, facendosi carico delle sue responsabilità sociali, chiede di liberare il suo popolo da tutte le sue angosce.
A questo Salmo, di forte impatto spirituale, aggiungiamo il Salmo 31, nel quale il salmista si richiama alla Misericordia di Dio a partire dalla consapevolezza della propria miseria: “Hai guardato alla mia miseria” (Sal 31,8). Il salmista si rivolge a Dio, considerato rupe di rifugio, nella speranza di non rimanere deluso di fronte alle calunnie dei suoi nemici e dell’insensibilità dei vicini, che gli fanno vivere giorni di pianto. A questo punto però il salmista si affida totalmente a Dio: “Alle tue mani affido il mio spirito […]. Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani” (Sal 31,6.15-16). Ed ecco la supplica alla Misericordia di Dio: “Fa’ splendere il tuo volto, salvami per la tua Misericordia. Quanto è grande la tua bontà, Signore!” (Sal 31,17.20). Il salmista che ha sperimentato l’intervento di Dio in suo favore, si fa apostolo della Misericordia: “Siate forti, rendete saldo il vostro cure, voi tutti che sperate nel Signore” (Sal 31,25).

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