Condiscepoli di Agostino
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Lo Spirito Santo anima della Chiesa e radice della sua unità

Agostino riconosce che lo Spirito Santo è per la Chiesa ciò che è l’anima per il corpo: “Se volete avere lo Spirito Santo, cercate di capire, fratelli miei. Il nostro spirito per cui ogni uomo è vivente, si chiama anima. E voi vedete che cosa fa l’anima nel corpo: essa vivifica tutte le membra. Vede attraverso gli occhi, ode attraverso gli orecchi, odora attraverso le narici, parla attraverso la lingua, agisce attraverso le mani, cammina attraverso i piedi...

Agostino riconosce che lo Spirito Santo è per la Chiesa ciò che è l’anima per il corpo: “Se volete avere lo Spirito Santo, cercate di capire, fratelli miei. Il nostro spirito per cui ogni uomo è vivente, si chiama anima. E voi vedete che cosa fa l’anima nel corpo: essa vivifica tutte le membra. Vede attraverso gli occhi, ode attraverso gli orecchi, odora attraverso le narici, parla attraverso la lingua, agisce attraverso le mani, cammina attraverso i piedi. Simultaneamente è presente alle membra, affinché esse vivano; dà la vita a tutte e distribuisce gli incarichi a ciascuna. Non è l’occhio che ode, né l’orecchio che vede, né la lingua che vede, né l’orecchio e l’occhio che parlano. E tuttavia vive: vive l’orecchio, vive la lingua. Hanno mansioni diverse, ma hanno la vita in comune. Così è la Chiesa di Dio. In alcuni santi fa miracoli, in altri santi proclama la verità, in altri santi custodisce la verginità, in altri santi custodisce la castità coniugale. E ciò che è l’anima per il corpo umano questo è lo Spirito Santo per il corpo di Cristo che è la Chiesa. Lo Spirito Santo fa in tutta la Chiesa ciò che l’anima fa in tutte le membra di un solo Corpo”.
A questo punto Agostino fa un accorato appello all’unità della Chiesa: “Può verificarsi il caso che nel corpo umano, anzi dal corpo umano, venga reciso qualche membro: la mano, il dito, il piede. Forse che l’anima segue il membro reciso? Quando il membro era unito al corpo viveva; una volta reciso perde la vita. Così anche l’uomo è cristiano cattolico mentre vive nel corpo. Una volta reciso è divenuto eretico e lo Spirito non segue il membro amputato. Se dunque volete vivere dello Spirito Santo, tenete salda la carità, amate la verità, desiderate l’unità, al fine di pervenire all’eternità. Amen”.
In effetti, secondo la teologia di Agostino, lo Spirito Santo vivifica solamente le membra del Corpo di Cristo di cui è l’anima: “Lo Spirito non rende vive se non quelle membra che trova nel Corpo che Egli anima. Il cristiano di nulla deve avere tanto terrore come di essere separato dal Corpo di Cristo. Se è separato dal Corpo di Cristo, non è suo membro; e se non è suo membro, non è animato dal suo Spirito”.
Oltre all’immagine di anima del corpo ecclesiale, per evidenziare il compito vitale dello Spirito nei confronti della Chiesa, Agostino ricorre anche all’immagine della radice dell’unità. In Lui ci è concesso il dono dell’essere misericordiosi; e la misericordia, frutto dell’amore dello Spirito in noi, vince persino il nemico: “Dice l’Apostolo: ‘Ad uno infatti è concesso il linguaggio della sapienza; ad un altro il linguaggio della scienza secondo il medesimo Spirito; ad un altro la fede nel medesimo Spirito; ad un altro il dono delle guarigioni nell’unico Spirito; ad un altro la diversità delle lingue; ad un altro la profezia; ad un altro il discernimento degli spiriti. Tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, suddividendo i propri doni a ciascuno come egli vuole’. Ad uno concede un dono, ad un altro un altro dono. Vi è divisione di operazione: tutte queste cose le compie l’unico e medesimo Spirito. Lui è la radice dell’unità”.
E poiché lo Spirito Santo è radice di unità sollecita alla misericordia, che crea unità, anche verso il nemico: “Il nemico infatti non viene mai così vinto da nessuna cosa come quando siamo misericordiosi nei suoi confronti”. In ogni caso, il perdono è sempre segnale che lo Spirito Santo è operante nel cuore di chi perdona: “Dio ti dice: «Ho un credito nei tuoi riguardi, e tu ne hai uno con un altro. Condona a lui e io condono a te». E chi è che fa l’azione del condonare e del dare? Non è forse la carità? E donde scaturisce la carità se non per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato?”.

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