Commento al Vangelo domenicale
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La vera testimonianza è sostegno alla fede che vacilla

XXI domenica del Tempo Ordinario (anno B)

Gv 6,60-69

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Marco Palmezzano, Comunione degli apostoli (1504-1506), Pinacoteca Civica, Forlì

Al termine della lunga e faticosa giornata in cui Gesù, dopo aver compiuto il miracolo dei pani, ha proposto se stesso come il «pane della vita», c’è un deciso cambiamento di umore da parte della folla. Se l’immediata reazione festante per il pane moltiplicato per tutti l’aveva condotta, compatta, a incoronare Gesù, successivamente il discorso difficile e complesso sul vero «pane disceso dal cielo» la porta a fare un passo indietro. Non c’è più vera accoglienza di quanto Gesù sta dicendo. 

La folla stende una cortina di sospetto. Si dirada. Anche numerosi discepoli si ritirano, separandosi silenziosamente dal gruppo composto da Gesù e dagli apostoli. Subentra in tanti un moto di disorientamento. Alcuni addirittura gridano allo scandalo. Sembra che naufraghi la fede nel Maestro. Attorno a lui rimangono solamente i Dodici, ai quali viene posta la domanda «Volete andarvene anche voi?». Candidamente il generoso Pietro risponde «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna».

Sono innumerevoli i credenti che decidono di seguire Gesù anche nelle situazioni più complesse, difficili e aride del tempo presente. Mostrano una fedeltà granitica nei suoi confronti, in linea con la lampante risposta di Pietro. Nel loro itinerario terreno sanno far fronte alle ore più fragili e ai momenti più difficili, mostrando una fede inconcussa in Gesù. Sono i «santi della porta accanto» – come ci ricorda Papa Francesco – donne e uomini che concretamente mostrano come sia possibile vivere la fede anche in questo tempo in cui è facile fuggire da Dio, quando risulta a molti del tutto naturale e spontaneo abbandonare la pratica religiosa, magari trovando negli scandali, nelle fragilità e nelle incongruenze altrui ciò che serve per giustificare la propria scelta.

In un’età smarrita e povera di contenuti per l’anima come quella in cui ci troviamo, numerosi credenti sono in grado di dare ogni giorno la risposta scoccata per la prima volta nel cuore di Pietro «Tu hai parole di vita eterna». Tale risposta la declinano percorrendo la «strada stretta» del Vangelo, scelta per amore, dopo aver coscientemente abbandonato la «strada larga» della vanagloria e del tornaconto. Sono un esempio per tutti, soprattutto per quanti vedono la loro fede vacillare e rischiano di retrocedere a poco a poco, allontanandosi così sempre più dal Maestro, o per coloro che corrono il rischio di rimandare sempre al giorno successivo la decisione di abbracciare l’unica Verità e di nutrirsi del vero Pane che è Gesù Cristo.

La vera testimonianza è sostegno alla fede che vacilla
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