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A Lughezzano tra i “palloni” della Nato e la prima Lessinia di pietra e di boschi

Escursione tranquilla tra borghi, natura e una “sorpresa”

Parole chiave: Lughezzano (1), Lessinia (31), Valpantena (8)
A Lughezzano tra i “palloni” della Nato e la prima Lessinia di pietra e di boschi

Nessuno immagina, se non lo vede coi propri occhi, l’incredibile effetto che fanno le quattro immense sfere bianche che dominano il paesaggio di Lughezzano, piccola frazione a nord di Grezzana, in alta Valpantena, che fa ancora parte del territorio comunale di Bosco Chiesanuova.
Vale la pena, allora, pensare a una divertente escursione, poco impegnativa e alla portata di tutti, insieme al nostro cane, per scoprire da vicino l’imponente spettacolo offerto dalla base Nato posizionata proprio qui, in Lessinia, a ridosso di un paese che, viceversa, conserva tutto il fascino degli antichi borghi delle nostre montagne e che ha permesso, in tempi recenti, di riscoprire anche tracce degli uomini preistorici. Si può fare un vero e proprio viaggio nel tempo, dunque, osservando tracce di un passato lontano e la presenza di una base militare contemporanea, le cui tecnologie guardano, invece, al futuro.
Una volta superata la frazione di Lugo, si prosegue seguendo le indicazioni per Bellori e si arriva poi a Lughezzano: percorsa la strada che attraversa il paese, possiamo parcheggiare l’automobile nello spiazzo di fronte alla chiesa, un bel tempio mariano risalente al XVII secolo. Scendendo le scale di fronte alla chiesa, ci immettiamo di nuovo sulla strada principale e proseguiamo in discesa.
Subito dopo il bar, sulla destra, si trova la bella contrada Zanini, costituita da tipiche case in pietra cui si accede superando un grazioso volto recentemente restaurato. A catturare lo sguardo è anche una casetta decisamente originale, chiamata dai proprietari ‘la casa di Biancaneve’, ricca – non serve dirlo – di statuette, nani da giardino e animaletti; mentre Biancaneve, indiscussa eroina di questo piccolo regno, campeggia dall’alto di un piedistallo.
Seguiamo la strada e, dopo la prima curva, ci troviamo davanti agli occhi la base Nato, che tanto ha fatto discutere in passato. Sgs (Satcom Ground Station) F14, questo il suo nome in codice, è una stazione di telecomunicazioni satellitari della Nato, presente a Lughezzano dalla fine degli anni Settanta. Solo in anni recentissimi, con i lavori avviati nel 2017, si sono aggiunte altre tre parabole a quella esistente, per un totale di quattro antenne rotette da un involucro bianco e rotondo chiamato Radome. Lughezzano, insieme alla stazione di Kester in Belgio e ai due satelliti ground terminal di Atalanti, in Grecia, e di Izmir, in Turchia, è una delle poche stazioni satellitari fisse: transitano da qui tutte le comunicazioni verso le basi Nato, soprattutto del Medio Oriente.
Non fu semplice, inizialmente, accettare questa presenza; ma dopo il trauma del primo impatto visivo, tra polemiche e diverse vicissitudini, oggi gli abitanti convivono in modo sereno con la strana e imponente base militare, che di recente ha aperto anche le porte agli studenti delle scuole per visite formative.
Da qui si potrà notare una vasta area verde terrazzata, poco più sopra, preziosa per aver custodito per millenni le tracce di un’epoca decisamente lontana dalla nostra: in località Tansen, poco a monte della via naturale che percorre il fondovalle del Vajo dell’Anguilla, l’opera di terrazzamenti e di creazione di muri a secco ha portato alla luce diversi manufatti, soprattutto cuspidi di freccia, risalenti all’Età del rame, a testimonianza di come questi luoghi fossero stati scelti dai nostri antenati per la buona esposizione, la scarsa pendenza e la fertilità del suolo. A sostegno dei lavori di ricerca e della tutela di questo sito c’è oggi un’associazione che si propone in un prossimo futuro di valorizzare le scoperte, coinvolgendo anche le scuole e la rete museale.
Il paese è anche una comoda tappa e punto di snodo per i molti sentieri che percorrono il territorio comunale di Bosco. Passa da qui, tra gli altri, il sentiero numero 11, che collega Lughezzano a Camposozzo, Segai, Limar, fino al Vajo Anguilla. Proseguendo lungo la strada, in discesa, arriveremo poi a un bivio dove si trova una bellissima fontana. Superato questo punto di ristoro per il nostro amico a quattro zampe, si potrà proseguire lungo una via stretta che, dalla fontana, si snoda nel bosco e permette di fare una passeggiata piacevole e senza particolari difficoltà.

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