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Le donne americane rialzano la testa

Tiziana Ferrario
Orgoglio e pregiudizi.
Il risveglio delle donne ai tempi di Trump
Chiarelettere
Milano 2017 - pp. 244 - euro 17

Le donne americane rialzano la testa

Giocando sul titolo del romanzo Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen (1813), esce in libreria Orgoglio e pregiudizi, l’ultimo lavoro di Tiziana Ferrario, fino a gennaio dello scorso anno corrispondente Rai da New York. Similmente al racconto della Austen, protagoniste sono le donne, ma il contesto storico-culturale è chiaramente differente: come recita il sottotitolo Il risveglio delle donne ai tempi di Trump, gli Stati Uniti ai nostri giorni e, in particolare, alla vigilia e all’indomani dell’elezione di Donald Trump. Dal suo osservatorio privilegiato, la giornalista ha documentato in queste pagine l’ondata di orgoglio emerso nelle donne americane che, di fronte alla politica maschilista e al linguaggio sessista del neopresidente, hanno rialzato la testa chiedendo parità di genere e difesa dei diritti conquistati. Tutto iniziò proprio un anno fa, il 21 gennaio 2017, quando, nella sola Washington, almeno mezzo milione di donne, di qualsiasi età, appartenenza ed estrazione sociale, marciarono assieme per gridare no alla politica discriminatoria di Trump, insediato da un giorno alla Casa Bianca: un esercito di cappellini rosa fatti a mano, che arruolò nelle sue fila anche molti uomini, non solo nella capitale, ma ovunque (alla Women’s March fecero seguito più di 500 marce in altre città americane e in tutto il mondo). Ma non è stata una manifestazione organizzata da leader storiche del femminismo, bensì una mobilitazione generale, venuta dal basso, di cui musei, biblioteche, università hanno voluto conservare le testimonianze più significative, dagli striscioni ai gadget, alle foto. Una pagina quindi memorabile della storia americana che ha fatto prendere consapevolezza alle donne che bisogna rinteressarsi di politica, formare una nuova classe dirigente anche al femminile, aiutare le più giovani ad avere autostima e ad esprimere senza paura le proprie opinioni e lottare per le stesse opportunità lavorative e lo stesso trattamento economico (“secondo i dati del governo americano, per ogni dollaro che un uomo guadagna, una donna, con lo stesso lavoro, prende solo 82 centesimi”).
Ma parlare di lotta ai pregiudizi e agli stereotipi oltreoceano implica per la Ferrario guardare anche al nostro Paese, dove l’uguaglianza tra i sessi è più sulla carta che nella realtà, dove ai posti di comando ci sono sempre più uomini che donne e dove sono all’ordine del giorno i femminicidi e le violenze anche all’interno delle mura domestiche. Ciò non significa trasmettere messaggi fuorvianti o difendere un modello di donna che si camuffa da maschio per sedere accanto a lui al tavolo del potere, ma aprire un dibattito per raggiungere entro il 2030 uno degli obiettivi indicati dalle Nazioni Unite come prioritari: “la parità di genere, sfida incompiuta di questo secolo”.

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