Editoriale
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Il nostro regalo per la loro Comunione

Non c’è comunità, neanche la più piccola, che in questo periodo non sia in fermento per preparare la festa del giorno della Prima Comunione...

Parole chiave: Prima Comunione (1), Editoriale (404), Stefano Origano (141)

Non c’è comunità, neanche la più piccola, che in questo periodo non sia in fermento per preparare la festa del giorno della Prima Comunione. È un dono che gli adulti vogliono fare alle loro bambine e bambini, ma è anche un dono che fanno a se stessi, quello di trasformare la Messa da un insieme di gesti rituali in una vera e propria liturgia che celebra la vita, la gioia, la freschezza. È un momento carico di suggestioni e di promesse per il domani. Nel frattempo sono già avviati i preparativi per le attività estive del Grest. Investiamo veramente tante energie per loro perché sono il nostro futuro. E forse potremo fare anche di più e meglio.
Ma a tutto questo fa da contraltare l’amarezza che ci rimane nel cuore quando apprendiamo le notizie che riguardano i tanti, troppi bambini vittime di soprusi e violenze, di sfruttamento criminale; addirittura minori soli respinti alle frontiere o fatti sparire da apposite squadre come nel caso dei meninos de rua brasiliani perché creano disordine e allontanano i turisti. Questa amarezza si trasforma in vergogna quando osserviamo i contesti ambientali, familiari, sociali e urbanistici in cui devono crescere. Allora non basta preparare una bella festa di Prima Comunione per sentirci a posto. Le nostre responsabilità vanno oltre. Se veramente ci stanno a cuore, fermiamoci un istante a pensare quale tipo di vita stiamo prospettando loro. Modelli costruiti sul consumo indiscriminato e irresponsabile, incentrati sul “mi piace”, sul “tutto e subito”, sul mito della vittoria a tutti i costi, genereranno una schiera di insoddisfatti e di violenti. Se vogliamo veramente il loro bene, abituiamoli alle cose semplici, al gusto del bello, ad apprezzare la straordinaria ricchezza delle diversità; rallentiamo un po’ i ritmi, non carichiamoli delle nostre attese e dedichiamo più tempo all’ascolto. Tutte cose che fanno bene prima di tutto a noi adulti. Papa Francesco la chiama ecologia integrale perché tiene insieme la cura della terra e delle persone che la abitano, la difesa della biodiversità e delle culture locali, la sostenibilità del pianeta e la giustizia sociale. Tempo di Prime Comunioni è tempo di festa come di conversione e di risveglio spirituale: la luce dell’Eucaristia ci incoraggia a fare nostra la cura della natura e dei piccoli.

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