Editoriale
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Gioventù da vivere in pienezza

È un testo che incoraggia, stimola e colloca la gioventù in un quadro di riferimento positivo e denso di speranza quello che papa Francesco offre e affida alla Chiesa universale nell’esortazione apostolica Christus vivit (Cristo vive) dedicata ai giovani...

Parole chiave: Editoriale (380), Alberto Margoni (64), Giovani (99), Papa Francesco (112)

È un testo che incoraggia, stimola e colloca la gioventù in un quadro di riferimento positivo e denso di speranza quello che papa Francesco offre e affida alla Chiesa universale nell’esortazione apostolica Christus vivit (Cristo vive) dedicata ai giovani. Egli descrive la loro età come un dono di Dio di cui essere grati e da vivere in pienezza, una grazia, una fortuna, una gioia, un canto di speranza, una beatitudine e non semplicemente una fase di passaggio verso l’età adulta. Un tempo in cui i sogni “vanno prendendo corpo”, le relazioni si fanno più consistenti ed equilibrate, le scelte sono indirizzate alla realizzazione di un progetto di vita (o almeno così dovrebbe essere). Il Papa esorta a “perseverare sulla strada dei sogni” ma senza lasciarsi prendere né dall’ansia, né dalla paura di rischiare e di sbagliare. Occorre essere protagonisti del cambiamento, senza limitarsi ad osservare la vita “dal balcone”, sdraiati sul divano, pensionati prima del tempo.
Il giovane è animato dalla voglia di vivere il presente, il che non significa “essere insaziabili, sempre ossessionati da piaceri senza fine”, bensì “vivere pienamente e con gratitudine ogni piccolo dono della vita”. Si può essere giovani in pienezza solo sperimentando l’amicizia con Gesù che “è indissolubile. Egli non ci abbandona mai, anche se a volte sembra stare in silenzio”, sempre ci accompagna, come fece con i discepoli di Emmaus. Un legame che diventa più forte attraverso la preghiera che il Papa qualifica come “una sfida e un’avventura”.
Se molti giovani si preoccupano della forma fisica e dell’aspetto e altri puntano a “potenziare le loro capacità e conoscenze”, alcuni hanno a cuore la propria crescita spirituale. “Questo non significa perdere la spontaneità, la freschezza, l’entusiasmo, la tenerezza”, precisa Francesco. Se comune è la chiamata alla santità, “tu devi scoprire chi sei e sviluppare il tuo modo personale di essere santo”, che significa diventare più pienamente se stessi.
Il Santo Padre indica alcuni percorsi di fraternità, che rispondono alla logica dell’uscire da sé per cercare il bene degli altri fino al dono della vita. Egli invita a preferire la vita comunitaria, ad andare oltre i gruppi ristretti. “Lottate per il bene comune – esorta –, siate servitori dei poveri, siate protagonisti della rivoluzione della carità e del servizio, capaci di resistere alle patologie dell’individualismo consumista e superficiale”. Chiamati a testimoniare il Vangelo andando controcorrente.

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