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Dalle contrade cimbre al fresco del Vajo dell’Anguilla

Tornare in Lessinia è sempre un piacere e stavolta si potrà scoprire insieme al nostro cane una parte di montagna decisamente misteriosa, pur essendo a pochi chilometri dalla città.

Dalle contrade cimbre al fresco del Vajo dell’Anguilla

Tornare in Lessinia è sempre un piacere e stavolta si potrà scoprire insieme al nostro cane una parte di montagna decisamente misteriosa, pur essendo a pochi chilometri dalla città. Una volta arrivati a Bosco Chiesanuova proseguiamo in direzione Erbezzo e lasciamo l’automobile in contrada Croce, appena fuori dal centro abitato. Qui, in uno spiazzo comodo per parcheggiare, troveremo un cartellone che illustra la grande quantità di percorsi, ognuno segnato con un colore differente e di varie difficoltà, lunghezze e pendenze.
Noi proseguiamo lasciando immediatamente la strada asfaltata e spostandoci sulla sinistra, seguendo le indicazioni per il Vajo dell’Anguilla, sentiero numero 249, e percorrendo quindi un tratto del sentiero europeo E5, quello che dal lago di Costanza arriva all’Adriatico. Siamo a 1147 metri di altezza. Poco dopo l’inizio del sentiero nei prati si attraversa un piccolo gruppo di belle case e si procede tenendo la destra, oltrepassando uno stretto passaggio che conduce in un prato per poi inoltrarsi nel bosco. Incontreremo diversi bivi che indicano le contrade di origine chiaramente cimbra, come suggeriscono i loro stessi nomi: Der, Tander, Masi.
Noi seguiamo sempre le indicazioni in bianco e rosso, ben visibili. Siamo qui in un bellissimo bosco di faggi: la vegetazione è fitta e il sentiero è sassoso e in pendenza. Procedendo l’ombra si infittisce e il sottobosco è rigoglioso, e continuando a camminare per circa mezz’ora sempre in discesa arriviamo così nel Vajo, in un punto dove l’altitudine è segnata a 887 metri: un bel dislivello rispetto alla partenza. In questo bivio si trovano di nuovo indicazioni: Bivio, Croce, Maregge, Scalchi, Erbezzo.
Noi proseguiamo invece verso nord. Il sentiero sembra apparentemente inospitale, ricoperto e talvolta ingombro di cespugli e arbusti, segno di una bassa frequentazione, ma proseguendo diventa largo e più confortevole, costeggiato da rocce, alti alberi e una vallata stretta e ombrosa. Con un po’ di fortuna si potranno incontrare molti abitanti del bosco come camosci, rospi, uccelli, farfalle, a testimonianza di un ambiente pulito e intatto.
Si arriva quindi a incrociare un cavalcavia asfaltato, la strada che collega Bosco con Erbezzo. Qui si esce momentaneamente dal sentiero nel bosco e si arriva così all’ingresso di un’altra area estremamente affascinante: la foresta dei Folignani, dove procede anche l’alto vajo dell’Anguilla. Proprio di fianco al suo inizio c’è un bel punto ristoro, con tavoli e panche.
Qui su due cartelloni si trovano anche interessanti informazioni sulla riserva naturale: foresta dei Folignani e alto Vajo dell’Anguilla fanno parte di una rete ecologica europea per la conservazione di habitat e di specie (Natura 2000) di interesse comunitario, essendo habitat di numerose specie animali e vegetali. La scoperta di queste aree aiuta anche a comprendere anche i segni evidenti degli interventi dell’uomo che, procedendo nel taglio dei boschi a favore di aree destinate al pascolo, ha interferito nei secoli con l’equilibrio naturale modificando pesantemente il paesaggio, mentre oggi le aree boschive sono oggetto di interesse e di tutela da parte delle istituzioni.
Dopo il nostro picnic possiamo tornare percorrendo un tratto di strada asfaltata in direzione di Bosco, prestando la dovuta attenzione. Giunti alla prima contrada, scendiamo di nuovo nel prato verso destra, e ripercorriamo parte delle contrade cimbre seguendo le indicazioni del percorso numero 7, Baito dei Pastori. Pur trovandosi vicino a Bosco, il centro abitato più importante della Lessinia, questo percorso consente di trascorrere alcune ore in assoluta tranquillità e silenzio. A differenza di altre passeggiate però ci sono alcune piccole difficoltà, facilmente risolvibili con un abbigliamento adeguato: impermeabile, pantaloni lunghi per evitare i rovi e le punture di insetti, scarpe robuste e comode per avere una buona aderenza su questo terreno umido e sassoso sono senz’altro alcuni utili accorgimenti utili.

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