Parrocchie
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Il nuovo sagrato della parrocchiale di Stallavena

di MARTA BICEGO

Migliorata la pavimentazione e ripensati gli spazi per una miglior fruizione e vivibilità 

Parole chiave: Parrocchie (64), Stallavena (2), Provincia (47)
Il nuovo sagrato della parrocchiale di Stallavena

di MARTA BICEGO

Un piazzale più ampio dove i bambini possono fermarsi a giocare e i fedeli hanno la possibilità di scambiare qualche parola in tranquillità al termine della Messa. Ha cambiato decisamente aspetto il sagrato della parrocchiale di Stallavena, edificata a fianco della vecchia chiesa e aperta al culto nel 1971.
Ora si presenta con una nuova pavimentazione a disegnare spazi ritrovati per la comunità, con vasi di fiori e uno scivolo di utilizzo agevole da parte di anziani, mamme con carrozzine e disabili. Superare le barriere architettoniche era una delle motivazioni principali alla base dell’intervento che ha interessato la zona antistante la chiesa intitolata a santo Stefano Protomartire, nella frazione di Grezzana, con la sua facciata contemporanea a capanna rivolta a settentrione. I lavori sono stati sostenuti dalla parrocchia e in parte hanno avuto realizzazione grazie al contributo del consorzio Bim, il Bacino imbrifero montano dell’Adige.
«La pavimentazione del sagrato era particolarmente compromessa, a causa di marmi sottili che con il passare del tempo si erano gravemente danneggiati», spiega il parroco don Giovanni Birtele, ripensando alla situazione che si è trovato davanti agli occhi tre anni fa, quando è stato assegnato alla parrocchia della Valpantena. La presenza di vari scalini e dislivelli rendeva angusto e poco pratico l’accesso alla gradinata della chiesa e alle sale del centro parrocchiale. L’uso di materiali eterogenei e casuali, sovrapposti con il passare degli anni, aveva svalorizzato il contesto, rendendo di difficile lettura anche la parte architettonica nel suo insieme.
Il progetto di ristrutturazione di recente ultimato, che porta la firma dell’architetto Antonio Trevisani, ha permesso così di ridefinire completamente l’area, adeguandola a norma di legge per quanto riguarda le barriere architettoniche, con la creazione di una rampa a destra della facciata che si sviluppa per circa 20 metri il cui andamento è sottolineato dalla collocazione di una fioriera. Inoltre, intervenendo sulle quote terra, i lavori hanno consentito di creare un patio più grande che i fedeli hanno già iniziato ad apprezzare nella quotidianità. Per la fruibilità innanzitutto, avendo ritrovato una piazzetta lontana dal traffico delle automobili di passaggio. E per il colpo d’occhio nel vedere posati marmi locali di tipo verdello, accostati a lastre in porfido, collocati in sostituzione delle piastrelle usurate, che richiamano le linee essenziali della facciata.
«Adesso con la pandemia viviamo una situazione particolare. Comunque, prima della sistemazione del sagrato, difficilmente le persone si fermavano al termine delle funzioni religiose. La comunità ha riscoperto quindi un luogo di aggregazione», sottolinea ancora il parroco. «È bello vedere i bambini e i ragazzi che stanziano davanti alla chiesa, lontano dalla strada, e possono divertirsi in sicurezza. Da anni si parlava di sistemare il sagrato e – conclude – finalmente è arrivato il momento giusto». 

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