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Sui monti di Erbezzo la biblioteca scoppia di salute

di MARTA BICEGO
Crescente successo che merita maggior spazio

Sui monti di Erbezzo la biblioteca scoppia di salute

di MARTA BICEGO
Piccola ma con tanta voglia di crescere e di conquistare nuovi spazi. Tra le montagne della Lessinia, a poco più di 1.100 metri di altitudine, è un punto di aggregazione per gli appassionati della lettura. Ma non solo. Perché anche la biblioteca comunale di Erbezzo, intitolata a don Gregorio Piccoli, si può definire un presidio di cultura “resistente”. Una porta che si spalanca grazie alla presenza di tre volontari che si alternano, ogni settimana, nel presidiare una collezione di poco più di 5mila volumi. Che nella realtà sono molti di più, visto che dal 2019 la sede dell’altopiano è inserita nel Sistema bibliotecario provinciale, quindi offre agli utenti la possibilità di poter accedere a un catalogo che conta milioni di volumi.
Un continuo viavai di volumi
Cinque anni fa il taglio del nastro della biblioteca è stato un vero e proprio evento di paese, la cui quotidianità nella stagione invernale trascorre tranquilla rispetto a quando in estate le terre alte si popolano di turisti alla ricerca di refrigerio dalla calura cittadina e le seconde case tornano a popolarsi.  A dare un metro di misura della vitalità di questo luogo “in quota” è il numero di pubblicazioni che ogni sette giorni entrano ed escono dalla biblioteca che è allestita in una stanza del Centro Ciclamino, accanto al Palalinte e alle scuole: «In media una trentina», riassume il referente, Roberto Gotta. È, affiancato da Katia Zampieri e da Gianni Ferrarese, uno dei volontari che si sono presi a cuore l’apertura di questo spazio, in cui le scaffalature sono strapiene di volumi. Non c’è spazio nemmeno per un foglio in più, lasciano intendere. E, assieme alla cassetta dei prestiti, pure il tavolo al centro del salone è divenuto un ripiano accogliente per il viavai continuo di pagine stampate. 
Un servizio per la comunità
Non così com’è organizzata oggi, in paese la biblioteca esisteva da due decenni, riassume Gotta: «Un primo embrione risale a circa una ventina di anni fa. Si trovava in alcuni locali delle scuole, poi è stata trasferita in sala civica e alla fine è arrivata qui». I libri sono stati catalogati, prosegue, «ed è stato avviato un servizio buono per la comunità e che funziona». Tuttavia, lascia intendere il volontario, «avremmo bisogno di ampliare gli spazi per offrire attività in più, oltre al prestito».  Ad accrescere la raccolta, piccola ma ben fornita, sono stati acquisti e donazioni: «Una da parte del giornalista e scrittore Giulio Nascimbeni, grazie alla conoscenza con l’ex sindaco Lino Birtele», riferisce il bibliotecario. Poi, a luglio 2021, i figli Cristina e Antonio hanno regalato sei raccolte rilegate di varie annate di quotidiani italiani e un paio di scatoloni di libri con i quali Giorgio Gioco, il re delle cucine nonché poeta, aveva conquistato diplomi e perfezionato le sue ricette. 
Quali sono gli utenti che ne fruiscono? Una platea variegata, che nella stagione estiva si amplia, risponde Zampieri: «La biblioteca è molto frequentata dagli studenti, vista la vicinanza al plesso scolastico. In generale, da persone di ogni età e da alcuni ospiti della casa di riposo che si ritagliano del tempo per venire a leggere in silenzio». I tre volontari sono disponibili pure fuori orario e fanno il possibile per agevolare le consegne dei volumi richiesti. Ad esempio, c’è chi chiede un prestito via chat, perché magari abita in una contrada; Zampieri lavora in un bar ed è capitato più di qualche volta che abbia consegnato un volume dal bancone, tra una chiacchiera e un caffè. Poi ci sono le attività extra con le scuole, pensate per avvicinare alla letteratura le giovani generazioni e sensibilizzare su tematiche quali il riciclo e il riuso dei rifiuti. Ogni quindici giorni, Ferrarese organizza incontri di promozione alla lettura per bambini nella fascia di età dai 3 ai 5 anni.  Insomma: «È un servizio di cui la comunità sente l’esigenza», conclude la volontaria, e nel quale si respira aria di collaborazione. Immaginiamoci se la biblioteca avesse più spazi a disposizione... 

(4/Continua)

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