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Per questi studenti l’Europa unita non è un mistero

di ADRIANA VALLISARI

La classe 3ª C del liceo delle Scienze umane dell’Istituto Seghetti partecipa a un bando Ue

Parole chiave: Seghetti (2), Scuola (90), Unione Europea (4), Diritto (4), Verona (223)
Per questi studenti l’Europa unita non è un mistero

di ADRIANA VALLISARI

Sfiducia nelle istituzioni europee? Non nella classe 3ª C del liceo delle Scienze umane dell’Istituto Seghetti, che sta partecipando al bando “Scuola ambasciatrice del Parlamento europeo”, a cui aderiscono anche le “Leonardo Da Vinci” di Cerea e l’Istituto di istruzione superiore “Marie Curie” di Garda-Bussolengo.

L’obiettivo è sensibilizzare gli studenti alla democrazia parlamentare europea e ai valori che hanno portato alla nascita di questa istituzione. Chiamando in causa la generazione nata oltre vent’anni dopo il Trattato di Maastricht, che di Ceca, Euratom e Bce ha sentito parlare solo grazie alla scuola. Entrando nelle aule di piazza Cittadella sembra che la distanza da Bruxelles o Strasburgo, sedi del Parlamento europeo, si sia accorciata.
Merito del professore di Diritto Davide Peccantini, che ha incuriosito i 26 alunni della terza C, tutti con età fra i 16 e i 17 anni, proponendo un approfondimento dinamico, che si avvale dell’utilizzo dei social network. «È un percorso iniziato con una formazione on line a fine gennaio, con altri due licei di Napoli e Gallipoli (Lecce): i ragazzi sono chiamati a essere “cittadini europei attivi” e ambasciatori dell’Europa fra i loro coetanei, anche in preparazione alle elezioni europee dell’anno prossimo», spiega il docente, che ci ha aperto le porte alla lezione di lunedì scorso.

Ascoltare i commenti dei giovanissimi e il loro entusiasmo lascia ben sperare. «Vogliamo far conoscere ai nostri compagni il Parlamento europeo, di cui sanno poco: perciò, ogni settimana, pubblichiamo un post sulla pagina Instagram dell’istituto, facendo arrivare i contenuti a tutti», chiarisce Anna. «Intervisteremo a breve il dirigente scolastico e i rappresentanti di istituto delle classi quinte, chiedendo loro cosa pensano dell’Europa e come la percepiscono», aggiungono Emma e Greta. Foto e video sono il canale preferenziale per trasmettere i messaggi. E pure per rendere meno polverosa una materia preziosa, come il Diritto, che ci ricorda le regole che ci siamo dati per convivere in pace. Una conoscenza che, ad esempio, passa dal sapere che il simbolo dell’Ue, quelle 12 stelle dorate su sfondo blu, rappresenta gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli europei. «Per questo abbiamo realizzato un video in cui spieghiamo il significato della bandiera, nata nel 1955», dice Michela.

I ragazzi monitorano quanto l’Europa sta facendo per loro e sono incoraggiati a mettersi in gioco in prima persona. «Già nel gennaio del 2022 – sottolinea Matilde – avevamo inviato al Parlamento europeo una nostra petizione: abbiamo chiesto di inserire il Servizio civile universale all’interno del percorso scolastico e di diminuire l’età minima di partecipazione dai 17 ai 15 anni».

«È bello vedere i nostri studenti impegnati in questo percorso, specie in un’epoca storica di generale distanza dalle istituzioni», commenta il dirigente scolastico Mauro Pavoni. Il prossimo 17 maggio la 3ª C è attesa a Mestre, all’ufficio Eures della Regione, per un incontro faccia a faccia con gli europarlamentari veneti. Un’altra occasione per vedere da vicino come funziona la “macchina” europea, che per il suo futuro conta anche sull’impegno dei giovani veronesi. 

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