Le Orsoline a Veronetta: piccola oasi di pace
di Redazione
Tre giardini in via Muro Padri che raccontano una storia

di Redazione
Si potrebbe semplificare scrivendo che la Casa Madre delle Suore Orsoline ha sede dentro il seicentesco Palazzo Allegri Ferruzzi. La realtà però è decisamente meno lineare. Le religiose avviarono la loro attività in via Muro Padri 24 nel 1857, quando don Zefiro Agostini, fondatore della congregazione, prese in affitto alcuni locali della famiglia Astori, per aprire una scuola di carità. Da quel momento in poi si susseguì una lunga e complicata progressione di acquisizioni: la scuola diventava sempre più popolosa.
Prima venne comprato il palazzo nobiliare, dotato di giardino e di corte, poi si costruì un edificio ex novo, di cinque piani, destinato ai dormitori del collegio. Durante la Seconda guerra mondiale il chiostro interno venne danneggiato da uno spezzone incendiario, ma subito dopo la fine del conflitto le sorelle si impegnarono per ripristinare gli spazi esistenti e aggiungere nuovi ambienti: venne comprato e annesso Palazzo Boldiero, con ingresso su Corticella Paradiso, e Palazzo Guarienti. l’ultima costruzione risale al 1968, quando vennero edificate la chiesa di Santa Maria Immacolata e la scuola materna ed elementare, entrambe progettate dall’arch. Bacchetti e dall’ing. Nador.
Come spesso accade in natura, espansione e involuzione si alternano. Per decenni fu necessario ingrandire, integrare, ora invece ci si trova costretti a rimpicciolire, rifunzionalizzare. La scuola è stata definitivamente chiusa una ventina di anni fa. Alcuni ambienti sono stati affidati all’università, altri sono stati trasformati in studentato, altri ospitano donne in difficoltà, altri ancora restano al servizio delle sorelle.
Le tre aree verdi incluse nel complesso sono state da poco ripulite e ripensate, con un disegno pratico ed essenziale. L’area del chiostro oggi presenta il classico sentiero a croce, circondato da ampie aiuole e da un prato piuttosto essenziale. L’area antistante la serra parimenti è stata recuperata con semplicità, con arbusti a punteggiare il manto erboso. Nel giardino rialzato si sono potuti conservare i vecchi camminamenti, arricchiti di nuove piante: erbe aromatiche un acero, in sostituzione del grande cedro ammalorato.
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