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I giovani europei coinvolti per dare un contributo di idee

di REDAZIONE

Quattordici veronesi fra i partecipanti, tra cui quattro gli allievi della Sfisp diocesana

Parole chiave: Strasburgo (1), Sfisp (3), Diocesi (95), Giovani (99), Politica (43), Unione Europea (4)
I giovani europei coinvolti per dare un contributo di idee

di REDAZIONE

Sono quattordici i giovani veronesi che hanno partecipato al European Youth Event di Strasburgo, due giornate di attività, durante le quali la sede francese del Parlamento Europeo si trasforma in un luogo di incontri, dibattiti, conferenze e workshop, diventando un vero e proprio fulcro di riunione e scambio tra giovani adulti, con età compresa tra i 16 e i 30 anni.

Quattro di loro hanno frequentato la Scuola di formazione all’impegno socio-politico della Diocesi. Che cosa hanno chiesto i giovani europei? Le idee più votate hanno riguardato il cambiamento climatico, la salute, l’economia e il lavoro, la trasformazione digitale, i diritti, la migrazione, l’educazione, il rapporto tra l’Europa e il mondo e la democrazia europea.
Una delle priorità dell’Unione dovrebbe essere la riduzione della disoccupazione giovanile. Per questo si dovrebbero stabilire fondi specifici; creare una piattaforma di coordinazione della domanda e dell’offerta con le aziende, istituzioni e Ong per aiutare i giovani a trovare impiego. Inoltre si è proposta l’applicazione di un unico sistema fiscale europeo per cercare di arrivare alla parità tra gli Stati membri.
Particolarmente importante è la trasformazione digitale, investendo nel corretto uso del web a partire dai bambini, che dovrebbero essere istruiti sui rischi che uno scorretto uso delle piattaforme digitali potrebbe comportare. I richiedenti asilo e i rifugiati dovrebbero avere accesso alle università europee e dovrebbero essere aiutati con i costi da sostenere. L’istruzione non deve essere negata in base alla provenienza. Perciò si richiede la costruzione di un fondo europeo che permetta ai rifugiati di potersi creare una vita lavorativa e così collaborare all’interno della società.
L’Unione Europea dovrebbe provvedere a dare fondi per permettere la partecipazione a progetti non collegati all’educazione accademica, come progetti di scambio culturale, volontariato e progetti sportivi. Il tutto in vista della creazione di un programma scolastico più inerente alle reali richieste che i giovani affronteranno una volta finito il percorso di istruzione. Un’altra proposta sorta è quella della creazione di un’Europa federale, più unita con connessioni economiche, politiche, militari e culturali. Questo darebbe la possibilità all’Unione di parlare con una voce comune più forte permettendo la promozione dei valori europei in tutto il mondo.

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