Condiscepoli di Agostino

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Zenti mons. Giuseppe

È pur vero che nell’Anno Giubilare della Misericordia l’attenzione è proiettata fortemente sulla Misericordia di Dio: Dio è Padre misericordioso, non giudice impietoso. Tuttavia, per prendere più limpida coscienza della verità e della potenza della Misericordia, è quanto mai opportuno riflettere sul senso del peccato. Comprendendone la gravità ci è dato di scorgere meglio la grandezza della Misericordia.

Quando si affronta il tema della Misericordia di Dio e, di conseguenza, della Misericordia dei credenti ispirata a quella di Dio, vengono suscitate obiezioni a catena.
Già abbiamo considerato il problematico rapporto tra Misericordia, Giustizia e Ira di Dio...

Certo, pretendere di comprendere il mistero dell’agire di Dio sarebbe pura arroganza. Resta inevitabilmente arcano e indecifrabile per ogni uomo. Tuttavia, non restiamo esclusi dalla possibilità anche razionale di comporre in unità espressioni del suo agire che a prima vista potrebbero apparire in assoluto contrasto. Come ad esempio mettere insieme Misericordia, Giustizia e Ira di Dio, di cui la Bibbia parla continuamente? Tentiamo almeno di lumeggiare le problematiche sottese. E lo facciamo esplicitando i contenuti biblici dei tre termini. A quel punto ci accorgeremo che non solo non sono dialettici, cioè in contrasto, ma sono per così dire sinonimi. Quanto meno si richiamano.

Già abbiamo precisato il fatto che l’indulgenza riguarda anzitutto il senso della gratuità dell’amore di Dio che, mediante il ministero della Chiesa, concede il perdono sacramentale dei peccati di quanti vi accedono con fede disponibile alla conversione. Ma abbiamo già fatto notare anche che ogni peccato lascia in eredità una ulteriore fragilità nell’anima di chi l’ha commesso.

Già abbiamo chiarito il fatto che l’indulgenza corrisponde in buona sostanza a Misericordia. Si tratta in definitiva dell’intervento gratuito di Dio per salvare l’uomo dal sistema e dal potere del peccato che ha come cervello strategico satana. Il suo primo intervento, il più radicale riguarda il Battesimo.

È vero che il perdono dei peccati avviene nell’anima dei battezzati pentiti, cioè disponibili alla conversione, in un clima di fede che sa cogliere l’assoluta gratuità dell’amore misericordioso. E Dio perdona realmente. Tuttavia, è un dato antropologicamente testato, confermato dalla nostra personale esperienza, che ogni peccato ci rende più fragili. Rende più fragile la nostra volontà di resistenza di fronte alla tentazione. Quando si ripresenta la situazione-tentazione, ci si ritrova più cedevoli, meno predisposti a resistere. Nonostante tutte le promesse, anche molto sincere.

Ogni Anno Santo è caratterizzato fondamentalmente dalle indulgenze. Cogliamo l’occasione per una parola di chiarimento che aiuti a superare equivoci macroscopici che nella storia della Chiesa, soprattutto da cinque secoli a questa parte, hanno ingenerato non poca confusione e motivi di critica.

Come già abbiamo precisato, ribadiamo ora il fatto che la Chiesa, soprattutto attraverso la liturgia, si rivolge all’uomo mediante segni. Alcuni di natura sacramentale, nel senso che di fatto contengono ciò che significano (è il caso del pane e vino consacrati che contengono Gesù Eucaristia, Mistero Pasquale); altri sono di natura simbolica (sono una sorta di segnaletica direzionale, che rimanda ad altro)...

Con l’inizio del Giubileo straordinario della Misericordia, concludiamo la serie di interventi del vescovo Giuseppe sui temi dell’enciclica Laudato si’; da questo numero inizia la nuova rubrica Sui passi della Misericordia che ci accompagnerà durante tutto l’Anno Santo.

Nella sua enciclica Laudato si’ papa Francesco si mostra preoccupato dell’ecologia dell’habitat umano, cioè della casa dell’uomo, dell’ambiente in cui vive, motivandone la preoccupazione per il fatto che “gli ambienti in cui viviamo influiscono sul nostro modo di vedere la vita, di sentire e di agire” (147), specialmente se disordinati, caotici e saturi di inquinamento (cf ivi)...