Condiscepoli di Agostino

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Zenti mons. Giuseppe

Il Catechismo della Chiesa Cattolica molto opportunamente evidenzia i frutti dell’Eucaristia-Comunione nel cuore dei credenti. Come a dire che se ricevuta nei modi più convenienti, con intensità di fede, l’Eucaristia diventa davvero nostro cibo spirituale che ci trasforma sempre più in Eucaristia, cioè in dono di amore...

Se l’occhio fisico ci fa vedere nella immediatezza in quella realtà che noi chiamiamo Eucaristia pane e vino, l’occhio della fede ecclesiale si spinge molto oltre e ci fa entrare in contatto con la realtà, invisibile, del vero contenuto dell’Eucaristia in quanto celebrazione liturgica per eccellenza.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ce ne presenta tre dimensioni. Anzitutto l’Eucaristia “come azione di grazie e lode al Padre” (CCC 1359-1361). Già il termine “Eucaristia” sta ad indicare il rendimento di grazie al Padre per l’opera della creazione e per l’opera della redenzione-santificazione. Dunque, in sintesi “è un sacrificio di lode in rendimento di grazie” al Padre.

Nella Scuola diocesana di preghiera proprio sull’Eucaristia abbiamo offerto un possibile snodo della sua celebrazione scandito su cinque verbi: accogliere, ascoltare, offrire, nutrire, inviare. Non ci siamo scostati dalla presentazione che ne fa il Catechismo della Chiesa Cattolica, ma semplicemente ne abbiamo evidenziato i tratti fondamentali...

Prima di passare in rassegna lo svolgimento analitico della celebrazione dell’Eucaristia, il Catechismo della Chiesa Cattolica vuole documentare come la struttura paradigmatica, cioè la struttura portante di fondo, della celebrazione ha il suo collaudo fin dalle origini del Cristianesimo. Addirittura se ne ha un primo cenno nell’incontro di Gesù Risorto con i discepoli di Emmaus: dapprima Gesù spiega le Scritture, poi si fa “pane spezzato” (cf CCC 1347)...

L’Eucaristia non è un evento accaduto una sola volta nell’ultima Cena come anticipazione sacramentale del mistero pasquale di Gesù. Quell’evento sacramentale, narrato da Paolo nella Prima ai Corinzi (1Cor 11,23-34) negli anni 50 e dai Sinottici, Matteo, Marco e Luca, tra gli anni 70-80, è stato reso da Gesù stesso, che ne è l’Autore oltre che il contenuto, una istituzione permanente: «Fate questo in memoria di me!».

Il Catechismo della Chiesa Cattolica dedica all’Eucaristia ben 83 paragrafi. Del resto, se di fatto l’Eucaristia è “fonte e culmine di tutta la vita cristiana” (CCC 1324, riprendendo testi famosi del Concilio Vaticano II) e “il compendio e la somma della nostra fede” (CCC 1327), non ci è difficile rendercene conto.

Se, come abbiamo considerato a lungo, il Battesimo è il Sacramento che fonda la vita cristiana e la Cresima la conferma al punto da diventare significativa testimonianza di vita in Cristo, l’Eucaristia è necessaria per garantire adeguata alimentazione alla stessa vita spirituale che caratterizza il cristiano. Senza di Essa non è possibile una vera vita cristiana, che in definitiva altro non è se non una progressiva trasformazione del battezzato in Eucaristia.

Il sacramento della Confermazione o Cresima non è un dono privato da godersi e consumarsi individualisticamente. Per sua natura sospinge fuori da se stessi. Abilita ad “uscire”, per usare una metafora cara a papa Francesco. Proprio sull’esempio degli Apostoli che, raggiunti dallo Spirito nel giorno della Pentecoste rinchiusi nel Cenacolo, spalancarono le porte e più nessuno riuscì a trattenerli, come descrivono gli Atti degli Apostoli, il libro per eccellenza della storia di una Chiesa animata dallo Spirito che la sostiene in mezzo alle prove e ai travagli con una forza irresistibile, predisponendo i credenti persino al martirio...

Ci sono almeno due termini per indicare il sacramento di cui ci stiamo occupando: Confermazione e Cresima. Il primo termine evidenzia il suo rapporto con il Battesimo (cf CCC 1289), che viene ratificato e portato a compimento nelle sue potenzialità, grazie appunto ai doni dello Spirito che mira a fare di un battezzato un cristiano adulto, maturo, testimone del Cristo Pasquale, come membro corresponsabile della Chiesa...