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L'Udinese cala il poker sul derelitto Verona

Netta vittoria dell'Udinese contro un Verona decimato dalle assenze che ha retto per soli 25 minuti. Troppo ampio il divario tecnico e agonistico tra le due formazioni. L'Hellas in 94' non ha mai tirato nello specchio della porta di Bizzarri. E sabato sera al Bentegodi arriva la Juventus.

L'Udinese cala il poker sul derelitto Verona

Non riesce a raccogliere punti al Dacia Arena l'Hellas di un preoccupato Fabio Pecchia (nella foto), dopo i tre gol casalinghi rifilati al Milan. Le assenze di Buchel, Cerci, Valoti e Fares, con Caceres e Pazzini lasciati inizialmente in panchina, possono essere un alibi sino ad un certo punto. Troppo ampia è apparsa la differenza tecnica e agonistica tra la multinazionale Udinese (che schierava nella formazione un solo italiano, lo straripante Lasagna) e un Verona che ha retto 25 minuti con buon ordine, favorito da ritmi di gioco non certo trascendentali, ma che nell'arco dell'intero incontro non è riuscito a tirare una sola volta nello specchio della porta difesa da Bizzarri.

Pecchia inizia schierando davanti il giovanissimo Kean con Bessa a supporto, Fossati a centrocampo e in difesa Alex Ferrari al posto di Caceres. L'iniziale equilibrio si spezza al 27' quando l'Udinese passa in vantaggio con il 23enne ceco Antonin Barak. Lancio da sinistra a destra per Widmer che al volo dà palla in area per Barak che, spalle alla porta, si libera della marcatura assai morbida di Zuculini e di sinistro infila alla sinistra di Nicolas. La reazione del Verona è ben poca cosa e un minuto prima dell'intervallo l'Udinese raddoppia: sinistro da fuori di Barak, Nicolas respinge corto, si precipita incontro alla palla e fa scudo col corpo su Lasagna che cerca di intervenire, la sfera arriva a Widmer che di destro infila in diagonale.

Ad inizio ripresa Pecchia inserisce Pazzini per l'evanescente Kean, ma il centravanti non può cantare e portare la croce, ovvero impostare e concludere e quindi il suo "sacro furore agonistico" ben presto si spegne. Con un Verona proiettato all'attacco, è l'Udinese che vede aprirsi ampie praterie per il contropiede, per la felicità dei suoi incursori: Jankto, Widmer, Lasagna su tutti. L'Hellas prova con qualche cross... per nessuno e sbaglia molti passaggi. Pecchia al 56' inserisce Lee per Ferrari che era stato ammonito ma al 68' i friulani segnano il tris: palla a centro area per Lasagna che di tacco la smista per Barak il cui sinistro si infila alle spalle di Nicolas. Dopo l'ingresso di Tupta per un inguardabile Verde, Pazzini scatta e scaglia un pallonetto salvato sulla linea, ma l'arbitro fischia il fuorigioco dell'attaccante.

All'80' arriva il poker di Lasagna che segna tirando dal vertice dell'area piccola una botta di sinistro che si infila sotto la traversa. Un minuto dopo Oddo gli concede la standing ovation inserendo al suo posto De Paul.

Il resto è accademia bianconera, che arriva persino ad un irridente torello a metà campo col pubblico che applaude a scena aperta. C'è spazio pure per la traversa di Larsen e dopo 3 minuti di recupero Maresca fischia la fine. Verona non pervenuto: zero tiri nello specchio della porta, due tiri totali, 38% di possesso palla, angoli 7-1 per l'Udinese, sono altri numeri, oltre al risultato, emblematici di una pochezza alla quale urge porre rimedio nell'imminente sessione di calciomercato.

Per l'Udinese quarta vittoria consecutiva, davvero rilanciata alla grande dal nuovo allenatore Massimo Oddo. Barak e Lasagna migliori in campo. Per il peggiore non c'è che l'imbarazzo della scelta in casa gialloblù, attesi nel posticipo serale di sabato 30 dicembre dalla bianconera per eccellenza, la Juventus.

Comunque la salvezza rimane a due punti.

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