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L'ecomaratona di Max con finalità solidali

Si è svolta lo scorso 9 maggio da Verona a Spiazzi (Santuario Madonna della Corona) l'Ecomaratona del pellegrino dell'associazione "Noi corriamo da Dio", guidata da Max Bogdanich. Una iniziativa che coniuga sport, preghiera e solidarietà.

L'ecomaratona di Max con finalità solidali

La fatica che conduce in cima alla montagna. La preghiera che illumina il sentiero. La solidarietà che ripaga di ogni sforzo compiuto. Sono questi i valori che hanno caratterizzato la quarta Ecomaratona del pellegrino, organizzata dall’associazione “Noi corriamo da Dio” lo scorso 9 maggio. Un’edizione in formato ultraridotto – date le misure imposte per contrastare la pandemia – ma altrettanto carica di significato. A correrla, eccezionalmente in sella a una bicicletta, appena tre partecipanti: il capitano di “Noi corriamo da Dio” Massimiliano Bogdanich, e i soci Luciano Venturini e Fabrizio Quattrociocche.

Niente cronometri, niente pettorali da competizione. Solo un rosario legato al polso e una maglia con impressa la croce simbolo dell’ordine camilliano, che fin dalla prima edizione accompagna i pellegrini-maratoneti da Verona (la partenza è dalla Casa Camilliana di via Bresciani) al santuario della Madonna della Corona. È qui che, terminate le decine della corona mariana recitata lungo il tragitto (una per tappa), gli “atleti di Dio” depositano le intenzioni personali, ma soprattutto degli infermi e sofferenti che si affidano alla loro preghiera. «Quest’anno abbiamo ricordato in modo speciale il nostro padre spirituale Carlo Vanzo, il quale è riuscito a starci spiritualmente accanto anche da un letto d’ospedale», spiegano gli organizzatori. E ciò grazie a una lettera «che abbiamo letto proprio ai piedi della Vergine». “Quale grande lezione – scrive padre Vanzo – possiamo cogliere da questi mesi di separazione, silenzio e solitudine, che hanno sconvolto la nostra vita! Sono sicuro che dalla vostra mente e dal vostro cuore fioriranno iniziative nuove e ancora più belle per il futuro. Sentiamoci uniti nell’amicizia e nella preghiera: sono carezze che Maria ci dona…”.

Un’iniziativa benefico-sportiva nata per “non lasciare indietro nessuno”. Motivo per cui ogni ecomaratona sostiene un progetto solidale. «Con l’arrivo della pandemia, in accordo con tutti gli associati abbiamo deciso di devolvere il contributo degli sponsor a “Emergenza Coronavirus-AiutiAMO Verona”, lasciando tuttavia aperto un canale di donazione spontanea anche in favore della beneficiaria iniziale: Andos Verona, l’Associazione nazionale Donne Operate al Seno», rivela il campione azzurro di maratona Bogdanich. Che con i suoi compagni di viaggio è riuscito a toccare tutte le tappe cardine dell’annuale tragitto – Bussolengo, Rivoli Veronese, Brentino Belluno – incontrando anche i sindaci e parroci locali. Tutti rigorosamente in tenuta anti Covid-19, mantenendo vivo un appuntamento che «seppur giovane, è ormai sentito come una tradizione da tanti veronesi, sportivi e non».

(nella foto la sosta a Bussolengo)

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