Parrocchie
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Da san Francesco al cammino di Santiago

di DAVIDE DE GANI
La mia vita in parrocchia e la scelta del diaconato 

Da san Francesco al cammino di Santiago

di DAVIDE DE GANI
In parrocchia sono sempre stato molto attivo nel settore della musica come organista e tastierista e nel settore dei ragazzi e dei giovani con le varie proposte che le parrocchie svolgevano (gruppi settimanali, cori giovani, Grest, campiscuola…). Oltre alla parrocchia di Vigo ho sempre frequentato anche quella di Casette. Dal settembre 2022 vivo in Domus Pacis e aiuto i due direttori in alcune attività, soprattutto quelle che riguardano il settore dei ragazzi e degli adolescenti e giovani. Ci sarebbero tante esperienze o persone che mi hanno aiutato a capire e a intraprendere questo percorso del diaconato, ma due sono state quelle che più mi hanno segnato. La prima è stata una quindicina di anni fa ormai quando i frati francescani che erano nella parrocchia di Casette mi hanno chiesto di aiutarli per la realizzazione di un musical su san Francesco. È stata un’esperienza che mi ha colpito sia sul piano di fede che su quello delle relazioni. Quel musical che si intitolava Lieto di conoscerla mi ha fatto scoprire la bellezza di servire Dio e il prossimo come aveva fatto san Francesco. La canzone principale del musical diceva ad un certo punto del ritornello: “Lieto di conoscere la bellezza di Dio, sempre pronto per seguirla da oggi sarò io”. Ecco, quella bellezza mi ha colpito, mi ha fatto pensare e scavare nella mia vita. Attraverso quel musical mi sono avvicinato alla realtà francescana e alla figura di Francesco, un giovane sognatore che diede la sua vita interamente al servizio degli altri, tra l’altro scoprendo che era diacono, non sacerdote… Attraverso quel musical sono entrato in relazione con tantissime persone e amici e un’intera parrocchia, Casette, che è stata ed è ancora per me la mia seconda famiglia dopo Vigo. La seconda esperienza, che è stata poi quella che mi ha fatto iniziare il percorso del diaconato, è stato il cammino di Santiago de Compostela che ho intrapreso sei anni fa in un periodo di crisi della mia vita. È stato un viaggio faticoso, ma mi ha cambiato; ho riscoperto la mia fede e ho ripensato al cammino della mia esistenza e a quello che il Signore mi chiedeva di fare. Santiago mi ha fatto capire che seguire Gesù con la propria vita significa anche affiancarsi al prossimo, camminare con lui e non lasciarlo solo. Lungo il percorso mi veniva sempre in mente la vicenda dei discepoli di Emmaus e quanto quel camminare con Gesù li ha portati a riconoscerlo e a cambiare la loro vita e il loro animo. Al ritorno ho iniziato a vedere la mia esistenza in modo diverso, ad ascoltare le persone, ad affiancarmi a loro; ho cominciato ad avere uno sguardo differente in tutte le cose che stavo facendo anche in parrocchia, non più per me ma per gli altri. Ho scoperto così la strada del diaconato e con l’aiuto di alcuni preti ho iniziato questo cammino che ho scoperto essere poco conosciuto dalla gente.

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