Cinema
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Quando il musical profuma di Oscar

La La Land
(Usa, 2016)
regia: Damien Chazelle
con: Ryan Gosling, Emma Stone, John Legend, Rosemarie DeWitte
durata: 128’
Valutazione Cnvf: consigliabile/brillante

Parole chiave: La La Land (1), Sul Grande Schermo (18), Cinema (101), Carlo Ridolfi (19)
Quando il musical profuma di Oscar

In un periodo in cui, soprattutto negli Stati Uniti, pare ci si dedichi più a costruire incubi, viene prodotto ed esce nelle sale cinematografiche un film che si inserisce alla perfezione in quel lunghissimo filone che dagli anni Venti del Novecento in poi ha caratterizzato Los Angeles – e Hollywood – come fabbrica dei sogni.
I protagonisti sono, come nella miglior tradizione, due persone comuni che hanno grandi aspirazioni. Sebastian (Ryan Gosling) è un pianista jazz che aspira ad aprire un locale. Mia (Emma Stone) fa la barista ma, come per esempio accade nella realtà a Jessica Lange, vorrebbe fare l’attrice.
Nulla di originale, fin qui, e infatti si tratta di un mero pretesto per dar lo spazio alle canzoni e ai balletti. La forma più pregante del sogno hollywoodiano, infatti, dal 1927 in cui uscì Il cantante di jazz, riconosciuto come primo film sonoro, è proprio quella del musical.
Che ci si dedichi un giovane autore, peraltro anche musicista, come Damien Chazelle, fa ben sperare per la perpetuazione di un genere che nelle sue migliori prove è la massima realizzazione delle potenzialità cinematografiche.
Chazelle conosce bene la materia, se è vero che qua e là infila citazioni da vari film, non solo musicali, che hanno avuto città come protagoniste della storia raccontata. Ma, soprattutto, conosce bene la sottile arte di tenere il giusto ritmo e sapere quando far partire gli accordi di una canzone o i passi di danza.
Coreografie (di Mandy Moore), fotografia (di Linus Sandgren), scenografie (di David Wasco) e montaggio (di Tom Cross) si mettono a disposizione della sceneggiatura (dello stesso regista) e della colonna sonora composta dal suo ex-compagno di università Justin Hurwitz. La partitura è classica, con tutti i crismi dell’omaggio ai grandi capolavori degli anni Cinquanta e Sessanta. Spicca per bellezza il brano City of stars, che diventerà senza dubbio un evergreen.
È caratteristico anche il fatto che buona parte del film sia stata girata in ambientazioni urbane non ricostruite in studio, dando così possibilità alle macchine da presa e agli artisti di muoversi con quanto più respiro possibile.
Già trionfatore ai Golden Globe, La La Land farà probabilmente anche incetta di Oscar: meritatissimi.

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