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A Sanguinetto si rinnova il voto delle undici Messe

Si rinnova sabato 11 luglio il voto delle 11 Messe celebrate nella chiesa della Rotonda tra le 6 del mattino e le 9 di sera

A Sanguinetto si rinnova il voto delle undici Messe

«Sono convinto che l’esperienza di quando si è bambini di venire presi tra le braccia della propria madre faccia dimenticare tutto, perché ci si sente immediatamente forti e protetti. Accade lo stesso con questo voto di quasi due secoli fa, di fronte all’immagine cinquecentesca di Maria che tiene in braccio Gesù bambino e che custodiamo in parrocchia. Ci aiuta a fare per rigenerarci nella fede, riscoprendola come un prezioso dono vissuto e ricevuto dalle generazioni che ci hanno preceduto». Queste le parole di don Mattia Compri, parroco di San Giorgio Martire in Sanguinetto, in occasione dell’appuntamento annuale del voto delle 11 Messe. Le celebrazioni di sabato 11 luglio, presso la chiesa dedicata al Santissimo Nome di Maria, conosciuta anche come oratorio delle Tre Vie o chiesetta della Rotonda, verranno distribuite in fasce orarie che vanno dalle 6 alle 21 e vedranno anche la partecipazione del Vescovo, mons. Giuseppe Zenti. «Le varie Messe saranno celebrate alternandoci tra l’interno e l’esterno della chiesetta, con posti a sedere calcolati in base alle attuali normative; saranno presiedute da vari sacerdoti che hanno prestato servizio nella nostra parrocchia», prosegue don Compri. Ma da dove ha origine la storia delle 11 Messe? Si tratta di un voto legato alla peste di colera del 1836, quando il parroco don Camillo Maria Sommariva chiese l’aiuto di Maria, sfiduciato come i suoi fedeli per l’impotenza della scienza. Vennero così organizzate molte celebrazioni proprio nell’oratorio delle Tre Vie, e l’Intercessione di Maria si manifestò l’11 luglio, con un temporale che si scatenò improvvisamente e continuò tutta la notte, spazzando via l’epidemia di colera. «Un fatto – spiega il parroco – che per molti potrà sembrare legato al caso, ma che per il popolo di Sanguinetto da sempre è stato un forte segno della materna premura di Maria verso i suoi figli, che a lei si sono rivolti nel momento della prova, visibile oltretutto dai numeri e dalle date dei funerali di quell’anno che bruscamente diminuirono dopo l’11 luglio». Un voto che quest’anno diventa occasione per riflettere sulla fede di fronte alla pandemia del Coronavirus, che ci ha costretti a confrontarci con la fragilità, la malattia, la sofferenza e la paura, oggi come un tempo.

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