Riapre alla comunità la canonica di Caldiero
di Adriana Vallisari
I lavori, durati un paio d'anni, sono stati resi possibili grazie a un contributo dell’8xmille della Cei

di Adriana Vallisari
Ristrutturata e restituita alla comunità. Dopo un paio d’anni di lavori, la canonica di Caldiero è tornata a essere agibile. E vivibile non solo per il parroco, ma anche per l’intera comunità, che sabato scorso ha potuto visitare gli spazi rinnovati.
La riapertura è stata ufficializzata dopo la Messa della vigilia della festività dei santi Pietro e Paolo (san Pietro è il patrono). Celebrazione in cui si sono ricordati pure gli anniversari di ordinazione dei sacerdoti che collaborano a Caldiero: il parroco don Tiberio Adami (35°), don Paolo Bellussi (25°) e don Gastone De Togni (63°). Hanno concelebrato mons. Giuseppe Andriolo, già parroco di Caldiero, e don Davide Fadini, vicario foraneo dell’Est veronese.
La Messa è stata l’occasione per fedeli, gruppi parrocchiali e associazioni di esprimere gratitudine per questo bene ripristinato. «La casa canonica non è solo l’abitazione del parroco, ma è il punto di convergenza di quanti sono attivi nella vita quotidiana della chiesa e di tutti coloro che cercano un contatto con la comunità cristiana», hanno detto i parrocchiani all’offertorio, portando un modellino del restauro.
«È con gioia che, dopo tanti anni, finalmente torno a dormire nella mia e nella vostra canonica», ha detto il parroco, che ha tagliato il nastro insieme al sindaco di Caldiero Marcello Lovato, prima della festa allestita in piazza Vittorio Veneto, chiusa al traffico.
L’architetto Massimo Alberti, dello studio Alberti e Fasoli, ha spiegato il dettaglio dei lavori, resi possibili grazie a un contributo dell’8xmille della Cei (Conferenza episcopale italiana) e al coinvolgimento del Servizio per i beni culturali e l’edilizia di culto della Diocesi di Verona. L’opera, infatti, è costata 980mila euro: con i fondi dell’8xmille si è coperto il 40% della spesa, mentre con i risparmi della parrocchia il 20%. Resta da finanziare ancora il 40%, perciò è attiva una raccolta fondi, a cui si può contribuire con un bonifico intestato alla parrocchia di Caldiero (Iban: IT54P0873259320000000776040); per informazioni si può scrivere una mail a segreteriaparroco.caldiero@gmail.com.
«Ottenute tutte le autorizzazioni, è stato compiuto un restauro conservativo, che ha visto il consolidamento sismico e strutturale dell’edificio – ha spiegato l’architetto –. Il piano terra è stato reso abitabile per ricavarne l’abitazione del parroco (con camera, bagno e zona soggiorno-cucina), un ufficio parrocchiale per pratiche e riunioni e l’archivio storico; il primo e il secondo piano, invece, sono stati ristrutturati ma lasciati al grezzo, in modo da poter essere adeguati alle future necessità».
All’esterno sono stati realizzati nuovi intonaci e serramenti; il tetto, prima degradato, è stato rifatto, sostituendo le travi e realizzando un pacchetto isolante, sormontato da una copertura di coppi in cotto. È stato eseguito un consolidamento delle strutture verticali e dei solai, con la predisposizione di un vano ascensore a collegamento dei tre i livelli. Rifatti anche l’impianto elettrico e quello di riscaldamento-raffreddamento, con la risoluzione dei problemi di risalita dell’umidità.
Sul lato nord, non visibile dalla strada, sono state ripristinate le aperture originarie, demolendo una struttura posticcia e tornando all’assetto originale. Attualmente il primo piano e il piano sottotetto sono stati lasciati al rustico, rinviando a un successivo intervento il completamento, di una zona giorno e di tre alloggi per i sacerdoti.
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