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Inaugurata la scuola di Cafal, in Guinea Bissau

di PAOLO ANNECHINI

Frutto di un lungo cammino che ha coinvolto in particolare la comunità di Cadidavid

Parole chiave: Ginuea Bissau (1), Missione (23)
Inaugurata la scuola di Cafal, in Guinea Bissau

di PAOLO ANNECHINI

Il 3 marzo scorso alla presenza dell’amministratore diocesano di Bafatá, don Lucio Brentegani, degli ex volontari veronesi Giancarlo Merzi ed Elena Contareli, di Francesca Brunelli, laica fidei donum, e di padre Carlo Andolfi, missionario degli Oblati di Maria Immacolata (Omi), con altri ospiti, è stata inaugurata a Cafal, nel Sud della Guinea Bissau, la Scuola “Dom Settimio Ferrazzeta”. 

L’istituto ospita 250 alunni dalla prima alla sesta elementare ed è accompagnata dai sacerdoti Missionari Oblati di Maria Immacolata che si trovano a Cacine. Dice don Brentegani: «È il frutto di un lungo cammino di cooperazione tra le Chiese, quella di Verona e quella della Guinea Bissau, iniziato negli anni ’80 e che continua a dare dei grandi frutti. Non c’è solo la scuola, ma come Caritas di Bafatá stiamo accompagnando anche un progetto di microcredito che coinvolge mille persone, quasi tutte contadini dei villaggi attorno a Cafal.

Microcredito per loro indispensabile per sviluppare un’agricoltura di sussistenza che consenta ad altrettante famiglie il raggiungimento della sicurezza alimentare». Per Francesca Brunelli, «è stata una grandissima emozione partecipare all’inaugurazione: a Cafal nella costruzione della casa che ha ospitato i laici di Verona, hanno lavorato come volontari, assieme a molti altri, i miei nonni e anche i miei genitori. Facevano parte di quel gruppo di Cadidavid che, negli anni ’80, si era impegnato per avviare la missione di Cafal». 

È stato emozionante, continua Brunelli, «vedere la terra che mi era stata raccontata e l’immaginario delle fotografie prendere forma. L’impegno che la mia parrocchia di Cadidavid ha riversato a Cafal ha nutrito per anni la nostra comunità e anche me. Durante l’inaugurazione ho colto, grazie anche alla presenza di Giancarlo ed Elena, volontari veronesi per anni a Cafal, la fondamentale cooperazione con le persone del luogo e l’arricchimento reciproco. Non solo Cafal è cresciuta grazie al supporto e all’interesse veronese ma Cadidavid e Verona sono cresciute in termini di apertura, si sono allargate, sono realmente uscite dalle proprie comodità e dalle proprie visioni del mondo per incontrare realtà lontane e molto diverse, costruendo insieme cammini di fraternità».  

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