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Tante arnie piene di api per aiutare gli africani

di MARTA BICEGO
L’impegno di un veronese per produrre miele nel continente 

Tante arnie piene di api per aiutare gli africani

di MARTA BICEGO
Sciami di api volano in aiuto dell’Africa. Ha un cuore dolce come il miele il progetto “Oro Giallo”, che sarà sviluppato in Tanzania e in Mozambico grazie alla passione e all’esperienza di Diego Dal Dosso.
Vent’anni fa, quando ancora lavorava nel settore del marmo, ha iniziato per hobby a dedicarsi all’apicoltura, arrivando ad avere fino a 100 arnie sparpagliate per la Valpantena tra Alcenago, Corso e Lugo. Competenze alle prese con i laboriosi insetti impollinatori che ha deciso di mettere al servizio delle popolazioni africane. Dal Dosso, che vive con la famiglia a Stallavena di Grezzana, qualche anno fa si era recato nella Repubblica democratica del Congo. Prima che la pandemia interrompesse la possibilità di viaggiare, era stato nella missione del padre comboniano Eliseo Tacchella, nella città di Butembo. Un’avventura germogliata per caso, non soltanto per produrre miele di eucalipto, ma per dare la possibilità ai giovani del luogo di imparare un mestiere. «La prima volta sono andato a vedere, poi sono ritornato per costruire le arnie e per insegnare ai ragazzi come occuparsene – racconta –. È un’iniziativa che prosegue tuttora con buoni risultati».
In Africa l’apicoltura è praticata, ma senza un metodo preciso. In natura, ci sono parecchie api e si spostano di continuo: le sciamature sono frequenti, perciò è necessario capire come trattenerle nelle arnie. Le stagioni permettono di produrre miele tutto il tempo dell’anno, spiega, «manca però un’adeguata formazione per ottenere un prodotto in quantità e di qualità». Qui intervengono le conoscenze dell’apicoltore veronese che il 10 luglio partirà per la Tanzania e in seguito si recherà in Mozambico in compagnia del fratello don Franco Dal Dosso, che è parroco di Tomba Extra e di due amici, l’imprenditore Vilmo Comerlati e Gianfranco Brunelli, ex direttore di banca.
L’idea di mettersi ancora in viaggio è nata per caso: «Per quattro anni ho fatto il custode del seminario di Roverè. Lì ho avuto modo di conoscere molta gente, tra cui una suora tanzaniana. Chiacchierando, le ho detto che ero stato in Africa e mi ha invitato ad andare nella sua missione per sviluppare un progetto sull’apicoltura. Subito non mi sembrava una cosa fattibile, ma alla fine siamo riusciti a metterla in piedi».
Una raccolta fondi ha permesso di far pervenire alla congregazione delle Suore del Cuore Immacolato di Maria (chiamate Bene-Maria) del villaggio di Kasulu, nella regione di Kigoma, la cifra necessaria per acquistare materiale e attrezzature. Circa dieci arnie sono state collocate nella foresta e producono già “oro giallo”, tanto che per evitare venga rubato sono state posizionate a 5-6 metri di altezza. «La prima cosa che dirò, sarà di farle riportare a terra», scherza, immaginando di dover salire su scale improvvisate. Scende quindi nel dettaglio del progetto: «Una volta là, spiegheremo come costruire e dove sistemare le casette affinché siano produttive. Insegneremo il valore proteico del miele, come estrarlo dagli alveari per conservarlo correttamente e poterlo commercializzare nei mercati o tramite altre forme distributive».
C’è tanto entusiasmo: «Le suore ci aspettano e pregano ogni giorno per noi». Si punta ad avere almeno 50 alveari che possano garantire una forma di sostentamento alla missione, la quale destinerà il ricavato ad altre opere solidali. Ad esempio per pagare le assicurazioni sanitarie o per aiutare i genitori con le spese per la formazione dei figli. In prospettiva, si potrà dotare le famiglie povere delle parrocchie di due o tre arnie perché possano ricavarne vasetti per il consumo personale e per la vendita. Quel che conta, precisa l’esperto, è che le persone si appassionino a questa attività che richiede tempo, dedizione, impegno. Ma le soddisfazioni, assicura, non tardano ad arrivare. La stessa modalità sarà trasferita in Mozambico da don Fabio Gastaldelli, che è stato curato a Cerro Veronese e che ora è missionario fidei donum a Namahaca. «Andremo da lui con un paio di arnie per dare avvio pure lì a un progetto di apicoltura», conclude. Le api sono animali preziosi, a ogni latitudine.
È possibile sostenere il progetto con bonifico bancario ai Missionari Comboniani – Mondo Aperto (Iban: IT 43 G 03032 11702 010000002291 con causale Congoskill – Api); tramite PayPal intestato alla parrocchia di Santa Lucia Extra (causale Progetto Oro Giallo). 

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