Attualità
stampa

Il Ponte che fa superare gli ostacoli della disabilità

Un progetto di inclusione che coinvolge l'intera comunità

Il Ponte che fa superare gli ostacoli della disabilità

Pietra dopo pietra si possono costruire ponti. E, nel caso delle persone con disabilità, le campate possono stare in piedi solo se c’è un coinvolgimento della comunità, chiamata a fare la sua parte. Famiglie e associazioni, da sole, non possono dare tutte le risposte: è questa consapevolezza che ha spinto tre realtà veronesi a fare rete perché la disabilità non resti una questione privata. 

Si chiama “Progetto Ponte” l’iniziativa promossa dalla cooperativa sociale Monteverde di Badia Calavena, da oltre trent’anni attiva nel sociale, insieme ad Abal onlus (Associazione bambini autistici Lessinia) e ad Ants onlus per l’autismo. Unite per raggiungere lo stesso obiettivo: facilitare e rendere più autonoma la vita di bambini, giovani e adulti con disabilità medio-lieve e disturbi dello spettro autistico.

I frutti di questa collaborazione allargata stanno già arrivando: questa settimana due persone con disabilità hanno iniziato a lavorare in un’azienda di Caldiero e in una di Cazzano di Tramigna. «Solo mobilitando l’intera società si possono ottenere dei risultati: è per questo motivo che abbiamo deciso di intensificare la rete già esistente nel territorio, coinvolgendo enti pubblici, imprese, volontari e famiglie», spiega Giovanni Soriato, presidente della cooperativa Monteverde.

Abbattere gli ostacoli, sollevare i genitori, promuovere un vero inserimento. Per fare ciò servono ponti robusti, capaci di collegare sponde altrimenti difficili da raggiungere. «Nel caso delle persone con autismo si tratta di incrementare le attività socio-relazionali e di apprendimento, con progetti altamente personalizzati e calibrati sul momento di vita – chiarisce Davide Milani, educatore della Monteverde referente del progetto –. Bambini e ragazzi hanno bisogno di uscire da una situazione di solitudine, sperimentando esperienze di graduale autonomia dentro la comunità di appartenenza; i giovani adulti, invece, devono cimentarsi in contesti lavorativi ed essere educati a sviluppare competenze e abilità».  

A far questo, ad esempio, ci pensa il laboratorio per il taglio e la marcatura laser che Monteverde ha aperto nella zona industriale di Caldiero. Qui, due mattine alla settimana, una decina di persone con disabilità medio-lievi, tra cui alcune con disturbi dello spettro autistico, frequentano dei percorsi riabilitativi in un contesto di tipo produttivo.  

Per finanziare questa impresa collettiva è stata lanciata una raccolta fondi, che ha come strumento privilegiato il calendario 2019. Operatori, educatori, associazioni e imprenditori del territorio hanno posato per i dodici scatti, immortalati dai fotografi di Rohd Studio. Ne è uscito un puzzle che valorizza la rete; i calendari si possono richiedere nella sede della cooperativa (chiamando il numero 328.3040116) o contattando i referenti delle due associazioni che si occupano di autismo. Nel corso del 2019, inoltre, verrà istituito un fondo di comunità per raccogliere risorse dedicate ed erogare poi delle “borse futuro”.

«Per noi famiglie è fondamentale sapere di poter contare su reti di questo tipo, capaci di aiutare i nostri ragazzi a tirar fuori il meglio di sé e a spenderlo nella comunità – sottolinea la presidente di Ants, Federica Costa–. Dopo la scuola, infatti, il rischio è che restino isolati o comunque tagliati fuori dal mondo del lavoro». «Questa è la strada giusta – aggiunge Nicola Marcolini, presidente di Abal –. A Verona non esistono progetti del genere per minori con disturbo dello spettro autistico, perciò siamo grati a Monteverde di averci proposto questo percorso». Per loro il “Progetto Ponte” prevede lo sviluppo di attività ludico-educative attraverso un doposcuola in contesto protetto. 

Un plauso all’iniziativa è arrivato pure dalle istituzioni. I Comuni di Caldiero, Tregnago e Badia Calavena, territori in cui si sviluppa il progetto, hanno concesso il patrocinio. Ma pure il direttore dei servizi socio-sanitari dell’Ulss 9 Scaligera, Raffele Grottola, ha incoraggiato i promotori a proseguire su questa strada. «Solo da alleanze di questo tipo può nascere una vera integrazione», rileva il dottor Leonardo Zoccante, neuropsichiatra infantile dell’Azienda ospedaliera di Verona e referente del centro di riferimento regionale per l’autismo.

Tutti i diritti riservati
Il Ponte che fa superare gli ostacoli della disabilità
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento