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Ca' Magre: scelta biologica per un vivere sostenibile

A Isola della Scala una cooperativa pioniera di un'economia più civile grazie a una scelta coraggiosa

Parole chiave: Agricoltura (17), Ambiente (22)
Ca' Magre: scelta biologica per un vivere sostenibile

Sognatori, utopisti, incoscienti: così furono definiti i quattro giovani amici che oltre trent’anni fa scelsero con coraggio di dare una svolta radicale alla loro vita. Antonio Tesini impiegato, Paolo Zanca operaio, Olga Brogiato insegnante e Sonia Masiniero perito agrario decidono così di lasciare le rispettive occupazioni e di andare a lavorare per due anni in una azienda agricola della zona, dove acquisiscono conoscenze ed esperienze preziose.
Finalmente nel 1988, senza un soldo ma con grande entusiasmo trovano la giusta occasione. Acquistano nella campagna a sud di Isola della Scala un terreno di 12mila mq abbandonato da tempo e impoverito da anni di coltivazioni di tabacco, su cui insiste un fabbricato diroccato e senza acqua. Ma per loro, «il posto più bello del mondo».
La scelta pionieristica per quel tempo, alla cui base vi sono valori e principi come il rispetto e la cura della terra, è di praticare una agricoltura esclusivamente biologica: Ca’ Magre.
Gratis per dare futuro all’azienda
I primi anni sono durissimi. L’aiuto di alcuni agricoltori confinanti e l’assistenza sul piano organizzativo e produttivo della Mag (una cooperativa veronese fondata nel 1978 che ad oggi ha favorito la nascita ed il rafforzamento di quasi mille imprese sociali) consentono di superare tutti gli ostacoli. Dal canto loro i fondatori ci mettono il lavoro gratis, le idee e i progetti che man mano prendono forma. Un salto importante avviene con la vendita diretta dei prodotti ortofrutticoli in uno spazio ricavato nella cascina nel frattempo ristrutturata. A questa si aggiungono successivamente l’attività di agriturismo, i rapporti con i “gruppi di acquisto solidale” e la presenza nei mercatini rionali che ad oggi sono: Verona-Piazza Isolo, Mantova, San Giovanni Lupatoto, Bovolone, Arbizzano, Pescantina e Bussolengo (per i giorni e gli orari si veda il sito www.camagrecoop.it).
Questa scelta consente da un lato di assicurare ai consumatori prodotti biologici freschi e di qualità, e dall’altro di avere entrate pronta-cassa da destinare all’acquisto di macchine agricole e ai miglioramenti colturali. Superati gli anni difficili dell’avvio la cooperativa sperimenta, pur tra non poche difficoltà, un periodo di crescita continua. Aumenta il numero di soci ma soprattutto aumenta la terra lavorata: dall’ettaro iniziale si è passati agli attuali 60 (180 campi veronesi), di cui un terzo in proprietà e i restanti in affitto. Si è ampliata inoltre la gamma degli ortaggi coltivati: ben 70 varietà che, nel rispetto delle stagionalità, consentono di assicurare ai consumatori prodotti di qualità a prezzi competitivi.
Insomma il sogno di quei ragazzi “incoscienti” è divenuto una delle più belle realtà produttive della nostra provincia con un fatturato che supera il milione e mezzo di euro. Dai debiti si è passati ai profitti (seppur modesti) che non vengono distribuiti ai soci ma totalmente investivi nell’azienda per fare innovazione, meccanizzazione, miglioramenti produttivi. Anche l’occupazione ne ha beneficiato: oltre agli 11 soci sono impiegati mediamente nell’attività altri 15/20 operai agricoli.
Amare la terra custodire l’ambiente
La scelta effettuata dai fondatori di praticare l’agricoltura biologica nasce dalla convinzione etica di rispettare e custodire la terra, tutelare l’ambiente e l’ecosistema: vale a dire la “casa comune” di cui tutti siamo parte. Queste convinzioni si sono concretizzate in una serie di iniziative di alto valore educativo e sociale: la creazione della fattoria didattica e la realizzazione di attività di tutela ambientale. La cooperativa ha aderito al progetto “Penna d’oca” che prevede una rete di fattorie biologiche didattiche sul territorio provinciale con vari percorsi educativi. Per Ca’ Magre la coltivazione degli ortaggi, la presenza di animali (per questo scopo vengono allevati capre, oche, asini e maialini) e l’educazione ecologica. Questo ultimo capitolo presenta aspetti innovativi di grande interesse. Nel 1998 la cooperativa prende in affitto 8 ettari all’interno della “Palude di Pellegrina”, zona umida protetta che, con quelle di Brusà e del Busatello, caratterizzano le “Valli Grandi Veronesi”. Il progetto, in parte già realizzato, prevede il rimboschimento (sono stati piantati circa 800 alberi) nonché il monitoraggio e la tutela delle specie vegetali e animali. L’obiettivo è quello di rendere fruibile alla comunità un bene unico che ha caratterizzato la millenaria storia civile ed economica della Bassa veronese. Questo è il miracolo che quattro ragazzi con tanti sogni e nessun denaro in tasca hanno realizzato. E ciò che più conta è che tutto proseguirà per mano di altri giovani che sono entrati nella cooperativa raccogliendo il prezioso testimone di valori e di esperienze di Antonio, Sonia, Olga e Paolo. (2 – continua)

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