Editoriale

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È tutto vero, purtroppo. Dopo la fase comprensibilmente emotiva segnata dallo sgomento e da quella sorta di incredulità che è forse una forma di autodifesa e che ha portato le persone a rimanere incollate alla televisione per seguire gli speciali e le dirette da Parigi in cui venivano riportate notizie in continuazione sui numeri di vittime, di feriti, sulle testimonianze di chi è sopravvissuto agli attentati e sui risultati delle indagini, arriva il momento in cui prendiamo coscienza della realtà, triste ed ineluttabile: la guerra è entrata in casa nostra...

Firenze ha risposto in un modo sorprendente al quinto Convegno ecclesiale nazionale. Entusiasmo nei partecipanti, entusiasmo nei fiorentini. Con la visita e le parole mai scontate di Papa Francesco a impreziosire il tutto.
Non era facile la riuscita di questo convegno, troppo schiacciato tra un sinodo dal tema impegnativo e l’imminente giubileo della misericordia.

Mancano pochi giorni all’apertura del Convegno Ecclesiale di Firenze.
Il rischio che esso si esaurisca in un episodio secondario e superfluo c’è tutto.
Da un lato, calendario alla mano, è diffusa la sensazione che il convegno, schiacciato com’è fra il Sinodo sulla famiglia appena concluso e il Giubileo della misericordia del prossimo 8 dicembre, si risolva in un evento marginale...

Puntuale come la campanella a scuola arriva il messaggino sul gruppo Whatsapp che ricorda a chi l’avesse scordato, o semplicemente fosse incerto, che oggi c’è l’incontro del gruppo adolescenti: “Stasera testimonianza missionaria, non mancate!”. Questi animatori sono proprio irriducibili, non mollano la presa neanche un minuto...

Quest’anno si può brindare ad una vendemmia eccezionale per la maggioranza delle nostre aziende vitivinicole. È un luogo comune che i contadini non si allargano mai con le dichiarazioni entusiastiche e talvolta sono più inclini al pianto che alle escandescenze festose; eppure una stagione come il 2015 verrà scritta negli annali come memorabile e, Dio non voglia, irripetibile per la quantità e la qualità delle uve e dei vini...

Rabbia. Stizza. Rassegnazione. Gli stati d’animo di pazienti e familiari al pronto soccorso degli ospedali della città, in questi giorni, erano questi.
La notizia di per sé è nota già da tempo. Si parla di una delibera del 2011 che ha recepito una legge del 2007. Solo che un controllo estivo degli ispettori della Regione certificava l’“anomalia” che nell’Azienda ospedaliera integrata di Verona solo il 17 per cento degli interventi era da codice bianco, a fronte di una media regionale del 40 per cento...

Mentre gran parte del mondo dell’informazione era impegnata in pressing sulle questioni delle unioni omosessuali e della comunione ai divorziati risposati, quasi fossero gli unici temi da affrontare in tre settimane di lavori sinodali sulla famiglia, papa Francesco ci riportava alla realtà delle cose. Quella che troppo facilmente si rischia di perdere di vista per concentrarsi magari su qualche incresciosa situazione artatamente fatta brillare (nel senso di esplodere) al momento opportuno nel compiacente barnum mediatico.

“Il calcio come metafora della vita”, si dice. Qualcuno si spinge oltre: “Il calcio scuola di vita”; ci vuole una buona dose di ottimismo, ma ci può stare. Per una volta, almeno, è accaduto. Nel breve giornale radio inserito nell’intervallo di una partita di Champions League, viene data una notiziola che non scivola via come le altre...

In un tempo come il nostro dove si cerca una definizione per ogni cosa, anche la più assurda, quanto accaduto la settimana scorsa a Ponte di Nona, quartiere dormitorio di recente edificazione ad est di Roma, troverebbe posto nella categoria dei “drammi della solitudine”. Ovvero persone trovate senza vita tra le mura di casa senza che nessuno si sia accorto di nulla o le abbia cercate...

C’è voluta la foto del piccolo Aylan Kurdi, morto annegato su una spiaggia turca. Un’immagine crudele. Una sofferenza inenarrabile. E il senso di impotenza e sconfitta che ci ha pervasi e che tutti abbiamo percepito sulla nostra pelle. La vicenda di Aylan è un grido, una protesta cui nessuno può sottrarsi...