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Tutto il ciclismo nostrano in una storia lunga 140 anni

di LINO CATTABIANCHI

Ciclismo a Verona: 1880-2020 racconta le storie di circa 140 veronesi che hanno corso tra i professionisti. Scritto da Renzo Puliero

Tutto il ciclismo nostrano in una storia lunga 140 anni

di LINO CATTABIANCHI

Ciclismo a Verona: 1880-2020 racconta le storie di circa 140 veronesi che hanno corso tra i professionisti. Scritto da Renzo Puliero, edito da Scripta Edizioni, 342 pagine, 390 foto in bianconero e 32 pagine a colori con le maglie indossate con le proprie squadre o conquistate sulle strade d’Italia e del mondo, dopo cenni sugli inizi del ciclismo a Verona.
La prima gara risale al 1880 all’interno dell’Arena, la prima parte è dedicata all’Anteguerra dove sono nella storia i nomi degli olimpionici Menegazzi e De Martini; di Giuseppe Pancera secondo sia al Giro d’Italia che al Tour de France; Arturo Bresciani vincitore di una tappa al Giro d’Italia e atleta olimpico, e dove hanno imparato l’arte poi trasmessa, da direttori sportivi, a tanti giovani Assuero Barlottini e Guido Zamperioli.
La seconda parte riguarda i professionisti del Dopoguerra, proposti in ordine alfabetico. Vengono riportati testimonianze e ricordi, vittorie e sconfitte, i piazzamenti nei grandi Giri e nelle corse di un giorno. Di alcuni, vi sono solo i dati anagrafici, ma per la maggior parte vengono ripercorse le carriere di ogni protagonista.
Vi è poi una terza parte dedicata ad atleti non di nascita veronesi, ma che a Verona vivono o hanno vissuto per tanti anni, ormai veronesi di adozione.
La storia del ciclismo veronese è fatta, soprattutto, di gregariato, di atleti che hanno faticato al servizio dei capitani, meritandone riconoscenza e rispetto, ma anche di tante belle vittorie e podi in grandi Giri (Cunego, Caucchioli), classiche (Cunego, Minali), maglie tricolori (Furlan, Cardi, Verzini...), maglie iridate (Dalla Bona, Andreoli, Guerra, Poli, Cunego, Gaiardoni, Verzini, Romio…) e azzurre.
In copertina vi sono le immagini delle maglie iridata, rosa, tricolore e azzurra che hanno parte del patrimonio del ciclismo veronese e quelle di 14 corridori (i 12 che hanno vinto di più: Pancera, Menon, Faccioli, Zamboni, Vicentini, Furlan, Guerra, Minali, Massimo Strazzer, Caucchioli, Cunego, Pietropolli, più Gaiardoni, il solo iridato professionista oltre che olimpionico su pista, ed Eros Poli per l’impresa sul Ventoux, entrata nella storia del Tour).
Il prof. Giuseppe Degani, nelle note introduttive, sottolinea che “il ciclismo veronese è storia di vita”.

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