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La Tezenis batte Pistoia ora la finale per la A

di ERNESTO KIEFFER

La netta vittoria 79-53 in gara 5 contro Pistoia consente alla Tezenis Verona di conquistare la finale play off di Serie A2 (al meglio delle 5 gare) contro la corazzata Udine, in programma a partire da domenica prossima 5 giugno nella città friulana. Il sogno Serie A continua

La Tezenis batte Pistoia ora la finale per la A

Pubblico delle grandi occasioni all’Agsm Forum per gara-5 della semifinale play-off di Serie A2. La Scaligera Basket arriva all’appuntamento dopo aver già superato all’ultimo atto possibile la Stings Mantova e torna a giocare nel fortino di casa dopo aver sofferto non poco in trasferta (e aver perso in entrambe le occasioni) nelle due gare disputate in terra toscana al cospetto di una squadra, Pistoia, che non molla mai. Un ultimo appello, quindi, per gli uomini di coach Ramagli, da “o la va o la spacca”. L’atmosfera, insomma, è di quelle che si vedono nelle grandi occasioni e anche da Pistoia sono arrivati alcune centinaia di tifosi per sostenere la propria squadra.

Primo quarto: 16-14

Rosselli, Anderson, Pini, Casarin e Johnson nello starting-five di Verona, Magro, Johnson, Utomi, Saccaggi e Wheatle in quello di Pistoia che parte subito con un break di 0-5 firmato da Utomi. Verona è imprecisa al tiro ma dopo una splendida stoppata di Johnson Casarin si inventa una transizione da due punti e fallo che consente di accorciare le distanze. 3-5 dopo due minuti e 10 secondi. Soffre ai rimbalzi la squadra gialloblù, che tenta più volte anche il tiro dalla distanza, ma gli uomini di Ramagli sono imprecisi, al contrario dei pistoiesi che con Johnson a metà della frazione infila la tripla del +8.

Dopo un tiro libero di Johnson ci pensa Anderson ha siglare la prima tripla per la Tezenis, che però viene ricacciata subito indietro dal Johnson pistoiese con un’altra tripla: 9-14. Si scalda Anderson che a due minuti dalla fine sigla la tripla del -2 e il pubblico capisce che è il momento di stringere i denti e completare la rimonta che si completa sul 14-14 con un gioco a due fra Caroti e Candussi. Sull’azione successiva un tap-in di Grant porta Verona addirittura in vantaggio, con cui si chiude la frazione.

Secondo quarto: 36-29

Pronti, via e Spanghero mette subito dentro una tripla che fa impazzire il pubblico di casa. Pistoia però rimane attaccata con Johnson, in serata di grazia. Udom risponde subito e poco dopo ci pensa Candussi a siglare con un gancio il massimo vantaggio di Verona (23-16). Ancora Candussi per il 25-19 dopo un contropiede ben orchestrato in compagnia di Udom, che sull’azione successiva è bravo a prendere fallo da Magro e andare in lunetta per il nuovo massimo vantaggio (27-19) di Verona quando siamo a metà di questa seconda frazione. Il palazzetto è una bolgia. Sono tutti in piedi per applaudire a Rosselli e compagni che stanno producendo ora il massimo sforzo per creare un solco sempre più importante nei confronti degli avversari, che accennano una rimonta ma vengono subito ricacciati indietro da Anderson, ancora con una tripla.

Terzo quarto: 55-42

L’avvio del secondo tempo è traumatico con Pistoia che accorcia subito con un parziale di cinque punti, che fa male. Sarà battaglia fino alla fine. Anderson rimette qualche punto di distanza con una giocata sopraffina, a cui si aggiungono un’entrata di Casarin sotto canestro e un Guido Rosselli che porta Johnson a siglare il nuovo +8 per Verona. Che poco dopo diventano addirittura +10. L’allenatore di Pistoia Brienza alza il quintetto con Del Chiaro al posto di Magro, mentre il Johnson pistoiese, pur gravato di 3 falli, continua a imperversare in area gialloblù tenendo a galla i suoi. Il mattatore della serata, almeno fino a questo momento, è Anderson che conquista punti su punti per i gialloblù, incoraggiato dall’incessante tifo che arriva dagli spalti, portando la squadra di casa al nuovo massimo vantaggio (53-41) a un minuto e mezzo dalla fine della frazione.

A quel punto Ramagli lo richiama in panchina per preservare le sue energie in vista del rush finale. Spanghero, Udom, Grant, Pini e Caroti non fanno però rimpiangere i titolari, che con un’azione da due punti di Pini aumentano ancora di più il divario con gli avversari, che dopo la fiammata iniziale non riescono più a dare continuità alla loro manovra. Verona comincia a giocare anche con il tempo, portando le azioni sempre al limite dei 24 secondi.

Quarto quarto: 79-53

L’ultimo quarto inizia con il tentativo di forcing da parte di Pistoia, che a questo punto del match ha l’assoluta urgenza di ricucire il divario nel più breve tempo possibile. Spanghero però coglie la tripla che spegne subito le speranze degli avversari di fare un break importante. Ancora Pini, da sotto, porta a +13 Verona, che non pare  certo intenzionata a fermarsi. Ramagli fiuta l’occasione di creare un solco incolmabile e rimette dentro Anderson e Johnson per provare a dare la zampata finale quando mancano sette minuti alla fine del match.

Spanghero mette ancora dentro una tripla pesantissima che consente di volare a +15 (63-48) e il pubblico comincia a intravedere all’orizzonte la finale playoff. Si alza ancor di più l’urlo del palazzetto per spingere la squadra all’ultimo sforzo. Anderson allora si alza dalla linea dei tre punti e porta, a 6 minuti dalla fine, i suoi a un rassicurante +18 che fa letteralmente esplodere gli spalti. Dopo il time-out Pini e Udom allargano ancora il vantaggio a +22 Verona e a quel punto, quando mancano poco più di 4 minuti alla fine, per Pistoia non c’è più nulla da fare.

Il resto del tempo Ramagli lo utilizza per le consuete rotazioni, che non cambiano di una virgola l’inerzia della partita che ormai si è incanalata verso un vero e proprio trionfo scaligero. Una storia , peraltro, già vista contro Mantova, quando alla quinta e decisiva partita i gialloblù sfoderarono una prestazione maiuscola annichilendo gli avversari. Esattamente come in quest’occasione.

La finale, un sogno a lungo atteso

Verona accede più che meritatamente all’ultimo atto contro la Apu Udine, già incontrata durante la fase ad orologio, e si giocherà per la prima volta da quando è tornata in A2 la possibilità di accedere al piano superiore, la tanto agognata A. Un obiettivo che avrebbe dello straordinario e che comincia a non essere più così lontano. Certo, la Tezenis se la dovrà vedere contro una vera e propria corazzata, ma a questo punto con la sapiente direzione d’orchestra di Ramagli e una squadra che quando viene messa con le spalle al muro raramente sbaglia, nulla è impossibile.

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