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Cuore di capitano tiene a galla il Chievo

Un gol al 91' dell'inossidabile capitano Pellissier tiene a galla il Chievo Verona giunto così al sesto pareggio consecutivo, di cui cinque con Di Carlo in panchina. Un'inter in tono minore era andata in vantaggio al 36' con Perisic.

Cuore di capitano tiene a galla il Chievo

Un gol per crederci ancora. Un gol del Capitano, l'ultimo a mollare, che anche con l'Inter ha dato tutto e più di quanto aveva, nonostante la carta d'identità l'anno prossimo ad aprile dica 40. Eppure al 91' minuto su un lancio da metà campo spizzato di testa da Stepinski, è scattato sul filo del fuorigioco lasciando di sasso i due centrali difensivi dell'Inter e, giunto in area, con un pallonetto ha infilato Handanovic. Si è chiusa così sull'1-1 una partita non certo spettacolare, con la solita Inter che pensava di fare del Chievo un sol boccone e che invece se ne torna a casa a mangiare il panettone.

All'inizio Spalletti schiera il rientrante Nainggolan (modesta anziché no la sua prova), sceglie Joao Mario al posto di Gagliardini (il gol che si divora nel primo tempo grida vendetta), con Icardi e Politano là davanti. Di Carlo, privo di Radovanovic e Cacciatore, schiera Kiyine e Rigoni, lasciando Birsa in panchina. Pronti via e Meggiorini conclude da fuori: la palla rimbalza davanti all'incerto Handanovic che devia. Dopo un sinistro alto di Perisic bisogna aspettare oltre 25 minuti per assistere alla successiva azione pericolosa: D’Ambrosio libero crossa dalla sinistra, a centro area Icardi fa partiere un rasoterra di sinistro che viene respinto con ottimo riflesso da Sorrentino; sulla ribattuta Nainggolan spara alto e l'ottima occasione sfuma. Dopo un sinistro di Politano dai 25 metri completamente sballato, arriva il gol nerazzurro: è il 39' e Icardi dà palla ad D'Ambrosio ancora libero sulla sinistra, passaggio rasoterra a centroarea dove Perisic in corsa fa partire un sinistro che si infila sotto la traversa della porta difesa da Sorrentino. Al 45' Perisic dal fondo per l'inserimento di Joao Mario che da pochi metri spara a lato. Si va al riposo con l'Inter in vantaggio, brava a capitalizzare al meglio una delle tre occasioni avute. Chievo che ha tenuto bene per la prima mezz'ora, ma ha lasciato troppi spazi sulla sua fascia destra, nei quali gli interisti sono stati bravi ad inserirsi.

La ripresa inizia senza più Kiyine (deludente la sua prova, macchiata da un'ammonizione e spostato da Di Carlo da sinistra a destra dopo il 30') rilevato dal vivace Jaroszynski. Al 56' triangolazione Perisic-Icardi con l'argentino che con un dribbling elude Bani ma il suo tiro viene respinto in angolo da Sorrentino. Al 58' doppia occasione per il Chievo, sempre con Pellissier (e chi se no?): al limite dell'area filtrante di Giaccherini (una delle poche cose belle della sua partita) per Pellissier il cui rasoterra di sinistro viene messo in angolo da Handanovic. Sul corner ancora il capitano si esibisce in una rovesciata ma il pallone termina di poco a lato alla destra del portiere. Il Chievo fa la pertita con un pressing alto, ma è una pressione sterile, ci sono molti errori e poche vere occasioni da rete. L'Inter attende sorniona di mettere in moto il proprio motore di grossa cilindrata che, a dire il vero, non si avvierà più. Girandola di cambi con Stepinski per Meggiorini (61'), Vecino per Nainggolan (67'), Lautaro Martinez per Politano (74'), Birsa per Giaccherini (77') e Borja Valero per Joao Mario (81'). E si arriva così all'azione del pareggio. Subito dopo nell'ultima azione dell'Inter contatto sospetto in area di Barba su Borja Valero che cade. Pasqua e il Var dicono che non è rigore e il triplice fischio del direttore di gara decreta la fine delle ostilità.

Migliore in campo: ovviamente Pellissier, ma da segnalare anche la prova di Sorrentino. Tra i peggiori i già citati Kiyine e Joao Mario.

Due punti persi per l'Inter, sempre privo dell'uomo capace dell'ultimo passaggio in grado di innescare Icardi, che ora attende il Napoli a San Siro. Un punto guadagnato all'ultimo istante dal Chievo, atteso nel Boxing Day (il giorno di santo Stefano) dalla difficile trasferta a Genova in casa della sorprendente Samp.

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